(16 novembre 2023) L’impegno per l’inclusione delle competenze femminili, per la partecipazione paritaria allo sviluppo prosegue in Regione Emilia-Romagna con grande determinazione. Ben 42 progetti territoriali finanziati con 1,5 milioni grazie alla seconda edizione del bando “Donne e lavoro” e corsi professionalizzanti di formazione digitale interamente dedicati alle donne e ragazze, sono le novità più recenti. Siamo l’unica Regione in Italia a investire in modo strutturale e continuativo sui talenti e competenze femminili per superare segregazioni formative e lavorative che permangono. Lo facciamo perché è giusto e perché una società che discrimina le donne non ha futuro.
La Regione ha dato il via libera a un nuovo pacchetto di corsi formativi dedicati alle donne inoccupate e con difficoltà di inserimento, per far loro acquisire competenze tecniche oggi indispensabili. Abbiamo scelto di mettere 3,8 milioni di risorse europee del Programma regionale Fse Plus per dare l’opportunità a oltre 6.800 donne di colmare i propri gap digitali e rafforzare la propria posizione nel mercato del lavoro o avere possibilità nell’ingresso o nel reinserimento. I corsi saranno realizzati dagli enti di formazione professionale accreditati del territorio, in linea con una politica di inclusione delle fragilità sociali che in Emilia-Romagna ha già sostenuto nel corso del 2023 circa 11mila persone disoccupate. L’intervento rafforza le nostre azioni di empowerment come i campus Ragazze digitali realizzati da Unimore con il supporto della Regione e si inserisce nel quadro di misure divenute strutturali come il Fondo per l’imprenditoria femminile e il Reddito di libertà.
Il secondo bando biennale “Donne e lavoro” si è concluso con successo per molte realtà che lavorano in rete e sviluppano, ad esempio, laboratori per favorire l’occupazione e promuovere l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità femminile; tirocini formativi nelle imprese impegnate nell’ampliamento del sistema di welfare aziendale; iniziative per promuovere la certificazione della parità di genere nelle piccole e medie imprese del territorio; modelli innovativi di conciliazione vita-lavoro. Sono 42 i progetti che ricevono il contributo richiesto, a coprire sino all’80% delle spese stimate per realizzarli. 650mila euro sono destinati alle 18 iniziative promosse da associazioni, organizzazioni private e onlus, i restanti 850mila ai 24 progetti proposti da enti pubblici territoriali (Comuni, Unioni di comuni, Province e Città Metropolitana di Bologna).
Insieme, contribuiamo ad una maggiore giustizia sociale e a colmare gap di genere che frenano la crescita. Sono tutte iniziative volte all’autonomia delle donne che fanno coesione e cultura, a prevenzione delle tante odiose forme di violenze maschili sulle donne che hanno il comun denominatore di nutrirsi proprio delle disparità e discriminazioni agite nella società. Con quasi 185.000 euro regionali, sono 5 i progetti presentati da Unioni, Comuni e associazioni della provincia di Reggio Emilia che potranno svilupparsi o avere continuità, a beneficio della qualità del lavoro e della vita di tante donne e ragazze. Nello specifico si tratta dei seguenti progetti:
“Un’Unione a misura di donna. Oltre lo sportello, una rete per connettere persone, opportunità, emozioni”, sviluppato dall’Unione Pianura Reggiana con capofila Correggio e finanziato con 40.000 euro; “LAVORO. VITA. BENESSERE. Impatto di genere, favorire il cambiamento per la parità” coordinato dal Comune di Reggio Emilia e oggetto di un contributo sempre di 40.000 euro; “Net-WORKS. Reti territoriali per l’autonomia economica delle donne in uscita dalla violenza” dell’Associazione interculturale NONDASOLA onlus che può contare su 24.900 euro; L’”Osservatorio provinciale contro le discriminazioni di genere in ambito lavorativo” di iniziativa della Provincia di Reggio Emilia e finanziato con 40.000 euro; e infine il progetto Wow – Wonderful Opportunity Women riproposto da Arci – Comitato Territoriale di Reggio Emilia APS.
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