(25 ottobre 2023) Con la manovra di bilancio il Governo Meloni abbandona anziani, persone con disabilità e caregiver. Non mette risorse sul welfare quando sempre più famiglie si stanno impoverendo. Dov’è la tanto sbandierata attenzione alla famiglia e alla natalità se raddoppiano l’IVA (dal 5 al 10%) su assorbenti, pannolini e alimenti per l’infanzia e se premiano la sanità privata a scapito di quella pubblica? Mentre la destra prosegue imperterrita a colpire le povertà e a penalizzare in particolare le donne, anche sul fronte pensionistico, la nostra Regione vara un Documento di economia e finanza che rafforza le misure di sostegno sociale e pone la lotta a tutte le diseguaglianze quale obiettivo trasversale di sviluppo sostenibile.

Il Documento di Economia e Finanza regionale, che abbiamo approvato oggi in Assemblea legislativa, rilancia obiettivi di sviluppo egualitario e la volontà della Regione Emilia-Romagna di non lasciare solo nessuno. Il DEFR è il documento-guida del prossimo Bilancio che definisce le nostre azioni, da qui a fine mandato, per sostenere i territori, le imprese, le persone e le famiglie con un’idea ben chiara: la comunità è una sola, o cresce insieme o è destinata al declino.

Fra i tanti esempi ne porto tre significativi. Il Fondo regionale per la Non autosufficienza, su cui mettiamo ulteriori 28 milioni rispetto all’anno scorso, arrivando a 543 milioni di euro, si conferma un caso unico nel panorama nazionale non solo per la quantità di risorse impiegate, ma per la rete dei servizi, delle professionalità e delle competenze che mette in campo. Al contrario, la legge di Bilancio presentata dal Governo non prevede un euro per la necessaria riforma nazionale dell’assistenza agli anziani non autosufficienti e di fatto abbandona 3,8 milioni di persone, a cui bisogna sommare quasi 7 milioni di caregiver, in gran parte donne. Non solo, taglia 350 milioni del Fondo Nazionale per la Disabilità e non finanzia il Fondo affitti, un colpo ulteriore a famiglie che in larga parte non sono abbienti e sono in difficoltà a causa di una inflazione che continua a mordere e una Sanità pubblica a sua volta impoverita.

Altro esempio di visione diametralmente opposta rispetto a quella di chi governa il Paese, è l’investimento che facciamo sull’inclusione lavorativa. Da gennaio a settembre già 63.351 persone in Emilia-Romagna hanno potuto contare sul Programma nazionale di occupabilità GOL, ben oltre il target assegnato alla Regione che prevedeva 58.500 “prese in carico” entro il 31 dicembre. Si tratta della stessa platea lasciata senza reddito di cittadinanza e oggi senza altri sostegni: lavoratori e lavoratrici con ammortizzatori sociali, giovani che non studiano né lavorano, donne senza reddito autonomo, persone con disabilità, over 55, redditi molto bassi e persone disoccupate da più di sei mesi. Non è un caso ma il frutto di una volontà precisa se stiamo avviando al lavoro un numero così significativo di persone (30mila i contratti attivati), dimostrata anche dalla scelta di co-finanziare con 17,2 milioni del Fondo sociale europeo ulteriori azioni di riqualificazione per aumentare le competenze delle persone in difficoltà. D’altra parte, con il DEFR confermiamo le misure per l’imprenditoria femminile e per il reddito di libertà e puntiamo sulle opportunità di autonomia e progressione per le ragazze e le donne, anche promuovendo la certificazione della parità di genere nelle imprese.

Il DEFR 2024-2026 rivede tutti gli obiettivi di Legislatura e condivisi nel Patto per il Lavoro e il Clima alla luce della ricostruzione, sicurezza territoriale e ripartenza necessarie ai territori alluvionati in particolare in Romagna. Li rivede al rialzo nonostante le tante incertezze nazionali e internazionali e, all’opposto delle scelte governative, punta a mettere in sicurezza la Sanità universalistica e a potenziare il welfare regionale in quanto considera la riduzione delle diseguaglianze (territoriali, sociali, economiche, di genere e generazionali) una leva di crescita e ricchezza nel medio-lungo periodo. Il testo definitivo approvato, completo degli ordini del giorno collegati, lo trovate QUI.