(17 maggio 2023) In occasione della Giornata Internazionale contro l’omobitransfobia, Ilga Europe ha diffuso la Rainbow Map 2023, classifica europea che fotografa lo stato dei diritti Lgbtiq+ nel continente, analizzando il livello di tutele istituzionali, normative e sociali messe in atto nei vari Stati membri. L’Italia ancora una volta è fanalino di coda in Europa, classificandosi al 34mo posto su 49 Paesi, perdendo una posizione rispetto l’anno scorso. Il nostro Paese, con un indice del 25% del rispetto dei diritti della comunità Lgbtiq+, si posiziona tra Repubblica Ceca e Moldavia, facendosi superare anche dall’Ungheria di Orban.
La mancata approvazione di una legge nazionale contro l’omotransfobia e l’odio di genere, l’insussistenza del matrimonio egualitario e la bocciatura da parte del governo Meloni del regolamento Ue sul riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali, sono tra i fatti negativi che, al netto di dichiarazioni oscurantiste, rappresentano le motivazioni di tale posizionamento. L’approccio del Governo al tema dell’uguaglianza e dei diritti delle persone Lgbtq+ ci allontana dai Paesi più progressisti. La Spagna, ad esempio, con l’introduzione della legge per il riconoscimento legale del genere basato sull’autodeterminazione, ha guadagnato 6 posizioni dall’anno scorso.
Erano le 3,37 del mattino del 27 luglio del 2019, quando approvammo dopo la maratona in Aula più lunga di sempre la legge regionale contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere. Ci vollero 39 ore per far sì che l’Emilia-Romagna avesse una legge contro l’omotransfobia e, nonostante gli ostacoli, la sofferenza, le offese personali… ancora mille volte rifarei quella battaglia. Perché per i diritti, per la libertà di essere se stessi, per la dignità di tutt*, vale la pena combattere sempre e comunque.
Il 17 maggio è dunque una giornata internazionale sempre importante, che ci richiama al rispetto dei diritti umani. Occorre educare ad una cultura della non discriminazione, per costruire una comunità che condanni ogni forma di prevaricazione radicata nel rifiuto delle differenze e diversità. Occorre ricordare che l’”altro” prima o poi siamo noi. #IDAHOBIT2023
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