ENDOMETRIOSI E SALUTE FEMMINILE. LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA FAVOREVOLE AL “CONGEDO MESTRUALE” CON LEGGE DELLO STATO. “Il riconoscimento giuridico nazionale è importante sia per uguaglianza uomo-donna nel lavoro e nell’istruzione, sia per la prevenzione di patologie gravi e invalidanti.”
(COMUNICATO 27 marzo 2023) “I tempi sono più che maturi per abbattere stereotipi colpevolizzanti legati alle mestruazioni, che ancora oggi impediscono alle donne di essere pienamente consapevoli dei propri diritti e allontanano il riconoscimento della salute femminile, riproduttiva e nono solo, come questione di salute pubblica ed equità sociale”. Così dichiara la Consigliera regionale PD Roberta Mori motivando l’interrogazione presentata alla Giunta che chiedeva di valutare e sostenere il riconoscimento giuridico del “congedo mestruale”, ovvero un periodo tutelato di assenza dal lavoro o dalla scuola (differente dall’assenza per malattia), di cui le donne possono avvalersi per gestire e/o curare sintomi dolorosi e temporaneamente invalidanti come dolore pelvico, crampi, nausea e forte affaticamento. “Il congedo mestruale a differenza ad esempio della Spagna, non è previsto dalla legge italiana – spiega la Consigliera PD – mentre sarebbe una misura di eguaglianza in una società nella quale, ancora, troppo spesso le donne devono scegliere tra la propria salute e il lavoro o l’istruzione.” Non solo, “è una misura utile perché favorisce prevenzione sanitaria rispetto a patologie gravi e invalidanti come l’endometriosi, di cui i forti dolori mestruali possono essere sintomo.” – sottolinea.
La risposta, positiva, della Regione attraverso l’Assessora alle pari opportunità Barbara Lori è arrivata proprio a ridosso della Giornata mondiale dell’endometriosi (28 marzo) ed è coerente con l’approccio della medicina di genere introdotta con la legge regionale quadro per la parità n.6/2014. Per la Giunta regionale il diritto alla salute in Emilia-Romagna tiene conto delle differenze di genere e relative specificità: “mettere le donne nelle condizioni di curare e/o gestire i sintomi della dismenorrea, senza aggravi e inutili ulteriori sofferenze, è per noi fondamentale – puntualizza l’Assessora, che si impegna “a seguire, all’interno dei tavoli tecnici e politici nazionali, la proposta di elaborazione di una misura nazionale in merito.”
“Come spesso succede la società è già più avanti – aggiunge Mori soddisfatta della posizione espressa – sono infatti numerose le scuole ed aziende italiane che offrono la possibilità del congedo come parte dei propri servizi di welfare e quale attuazione delle politiche di pari opportunità.” L’esempio più recente in Emilia-Romagna è quello del Liceo Artistico Nervi-Severini di Ravenna, che ha istituito il congedo mestruale per le studentesse, riconoscendo a coloro che soffrono di dismenorrea la possibilità di assentarsi per due giorni al mese, senza che l’assenza venga calcolata nell’anno scolastico.
“Sono convinta che, nel pieno rispetto dell’autonomia organizzativa e didattica degli Istituti, la Regione farà la sua parte anche per promuovere il congedo mestruale in tutte le Scuole superiori dell’Emilia-Romagna, nell’ambito di percorsi di educazione all’affettività e alla sessualità che aumentino consapevolezza, salute e cultura della prevenzione tra i nostri ragazzi e ragazze – conclude Roberta Mori.
(28 marzo 2023) Grazie a Repubblica Bologna, Quotidiano nazionale e a Radio Fujico per l’approfondimento:
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