(14-15 marzo 2023) Si arriva all’assurdo che le forze politiche al governo del Paese ci chiedono di ripianare i (loro) tagli nazionali al welfare territoriale. Lo hanno fatto le destre nella discussione di questi giorni in Assemblea legislativa, scaricando sulla Regione costi e responsabilità di scelte inique già compiute dal Governo Meloni, come quella di non risarcire alle Regioni le spese Covid e tagliare sulla sanità pubblica, di togliere i sostegni al reddito senza mettere in campo un’alternativa per chi non ha lavoro, di sottrarre risorse alla Scuola forzando accorpamenti di istituti e classi… di penalizzare in modo sistematico i cittadini in condizioni difficili invece che contrastare la povertà. Tutto ciò, senza dare a Regioni ed Enti locali un euro in più per sviluppare le proprie misure di tutela ed equità. Con una Risoluzione PD approvata dalla maggioranza abbiamo impegnato la nostra Regione a battersi nelle sedi concertative nazionali per rimediare ad un’altra grave decisione del Governo: quella di non finanziare il Fondo nazionale affitti.
L’atto chiede che sia ripristinato al più presto il finanziamento per il ‘Fondo statale di sostegno all’affitto e per arginare la morosità incolpevole’. La Manovra di bilancio approvata in Parlamento a fine anno ha infatti azzerato le risorse, andando a peggiorare la già difficile situazione abitativa nel Paese, di tante famiglie e pensionati, studenti e giovani lavoratori, alle prese con costi delle locazioni insostenibili, rincari energetici, inflazione e ripresa delle esecuzioni degli sfratti. In soldoni si tratta di 34 milioni in meno per l’Emilia-Romagna, che per ora a bilancio ha potuto stanziare solo 2 mln. Il mancato sostegno statale per garantire il diritto alla casa ai meno abbienti si somma come ovvio alla totale assenza di misure nazionali di contrasto alla povertà.
Il nostro impegno è di segno opposto, vuole estendere le tutele e, prima di tutto, salvaguardare i diritti della persona nonostante i tagli al welfare. Sul fronte degli affitti, intervengono due specifici provvedimenti di housing sociale della Regione: il “Patto per la casa” – misura da 4,6 milioni nel 2023 che sostiene i Comuni intenzionati a creare quelle condizioni di garanzia a favore dei proprietari per aumentare gli alloggi da mettere sul mercato a canone calmierato, con un risparmio per l’affittuario fino a 2mila euro l’anno – e il Fondo per la rinegoziazione degli affitti, che potrà contare su 1 milione per uno “sconto” sul canone rinegoziato dal proprietario fino a 1.500 euro l’anno.
Importanti poi i dieci milioni di euro che la Regione mette oggi a disposizione dei Comuni per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria finalizzati a recuperare gli alloggi Erp (Edilizia residenziale pubblica) attualmente vuoti, che dovranno essere assegnati entro la fine dell’anno a nuovi nuclei familiari in attesa nelle graduatorie. Finanziamo lavori compresi tra 5.000 e 25.000 euro per appartamento, con contributi in conto capitale fino al 100% del costo. Sale dunque a 30 milioni di euro l’investimento regionale dal 2020 per la manutenzione dell’edilizia Erp. Grazie al PNRR, inoltre, abbiamo in cassa 124 milioni che sappiamo come spendere per realizzare il programma “Sicuro, Verde, Sociale”: sulla base delle proposte dei Comuni emiliano-romagnoli sono già pianificati 56 interventi di ristrutturazione complessiva di edifici ERP, compresi gli spazi esterni, per 910 alloggi che saranno completamente rinnovati in particolare sotto il profilo energetico e sismico e – anche in questo caso – resi disponibili per nuove assegnazioni, o restituiti a chi già li abita.
Sono boccate di ossigeno che non possono risolvere tutti i problemi abitativi in Emilia-Romagna ma che danno, concretamente, la direzione giusta da perseguire.
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