(9 marzo 2023) La Commissione Cultura si è riunita presso la sede della Fondazione nazionale della Danza/Aterballetto di Reggio Emilia per approfondire i dettagli dell’attività e della produzione artistica di questa eccellenza, da poco diventata Centro Coreografico Nazionale. Si tratta di una istituzione di riferimento per le discipline dello spettacolo, (assieme alla Scala e al Piccolo di Milano e a Santa Cecilia di Roma per la musica sinfonica) che dialoga con l’intero sistema della cultura e ampi settori sociali. https://www.fndaterballetto.it/

il presidente Azio Sezzi e il direttore artistico e generale Gigi Cristoforetti hanno tra l’altro ricordato che, già attiva nella produzione e distribuzione di spettacoli di danza con il marchio della compagnia Aterballetto, la Fondazione nasce nel 2003 e nel 2015 assume il profilo di Centro di produzione della danza, aprendosi a spettacoli di compagnie italiane e straniere, con l’obiettivo di stimolare l’interesse e la conoscenza del pubblico verso questo linguaggio artistico. Comune di Reggio Emilia e Regione Emilia-Romagna ne sono soci fondatori. E la Regione la sostiene, con l’idea generale di fare dell’Emilia-Romagna una capitale artistica e culturale diffusa, di cui la Fondazione/Aterballetto è componente di pregio. Anche perché collabora con coreografi internazionali, scopre giovani talenti, sperimenta in vari campi e promuove l’incontro con le altre discipline artistiche. La compagnia Aterballetto è ora composta da sedici danzatori stabili, più altri che si aggiungono su singoli progetti ed è attivissima in tournée svolte in varie parti del mondo. Davvero rilevante è la sua attività di ricerca e sviluppo, svolta con numerosi partner, anche nell’ambito della fragilità sociale con la creazione, ad esempio, di spettacoli con interpreti disabili e con produzioni come UN JOUR NOUVEAU | BIRTHDAY PARTY (OVER DANCE).

Presente al confronto con la Commissione anche il Sindaco Luca Vecchi e l’assessore regionale Mauro Felicori. Nel mio intervento ho sottolineato l’esemplare capacità di cogliere le trasformazioni in atto e lo sforzo per interpretarne la forza accompagnando il cambiamento. In questo modo, attraverso l’ibridazione di un linguaggio libero e creativo che emancipa la società, le fragilità diventano occasioni di riscatto e di superamento dei limiti oltre ogni paternalismo. Grazie alla Fondazione per l’ospitalità e per l’opportunità offerta di condividere un orgoglio espresso “senza presunzione”.