(17 gennaio 2023) Un confronto vero che, a partire dal tema del lavoro, ha analizzato le prospettive aperte dal congresso costituente del Partito Democratico di costruire credibilità e rappresentanza per una Sinistra compiutamente contemporanea, all’altezza delle domande sociali. Introdotto da me in qualità di consigliera regionale e presidente del PD reggiano e dall’assessore comunale e segretario regionale di Articolo Uno Lanfranco de Franco, ha visto la partecipazione del Sindaco di Bologna Matteo Lepore, della filosofa politica e componente del comitato costituente Giorgia Serughetti, del senatore e già presidente della Regione Vasco Errani e del Sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi.
Il lavoro emancipa le persone e la società. Il lavoro non è concetto e diritto “neutro”. Il lavoro è centrale nelle riflessioni e nelle proposte per un’alternativa politica (oggi di opposizione, domani di governo) alla destra sovranista. La pur falsa contrapposizione tra diritti sociali e civili, che deriva da un posizionamento dei partiti socialdemocratici europei negli anni ’90 e 2000 rivelatosi di corto respiro e inadeguato ad arginare e superare le diseguaglianze, ha sinora frenato ogni discussione e dunque ha impedito una nuova sintesi progressista tra sviluppo e diritti democratici e del lavoro. Il Comitato costituente per il nuovo Manifesto dei valori del PD ha affrontato da subito questo nodo, come ci ha spiegato Serughetti, proprio per arrivare ad una sintesi unificante e identitaria che parli un linguaggio di verità, calata nella realtà attuale per cambiarla in meglio.
Il percorso di qusta fase costituente, pur accidentato e a tratti boicottato, ci consegna la preziosa occasione del confronto, largo e approfondito, su un diverso modello di sviluppo che include. La stiamo cogliendo, in un ripensamento profondo e innovativo che coinvolge già tante intelligenze e che necessariamente trova nel lavoro il tema trasversale per eccellenza. La sinistra che promuove uguaglianza, solidarietà e giustizia sociale sa di avere ostacoli enormi da superare per attuare la Costituzione in un’epoca di globalizzazione spinta e di conflitto tra potenze mondiali. Ma non vi è alternativa: sinistra e destra esistono eccome, come diceva Bobbio. La differenza sta nel voler andare oltre gli individualismi, i populismi e nazionalismi capaci solo di proporre scorciatoie che escludono e impoveriscono. Il lavoro va perciò tutelato, unificato e reso più sostenibile, superando le precarietà e gli sfruttamenti che tolgono alle persone dignità e futuro. E dato che il lavoro non è neutro, deve essere indagato, affrontato e risolto nella sua complessità di aspetti non solo economicisti e formali ma anche sostanziali di genere, generazionali e territoriali. E’ il momento di dire con chiarezza che visione di società condividiamo, proprio a partire dal lavoro, per percorrere insieme una strada che ci porti lontano.
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