(Gennaio 2023) A Novellara, Boretto e Campagnola Emilia ho partecipato assieme al segretario del PD reggiano Massimo Gazza ad assemblee aperte a iscritti e simpatizzanti, dove abbiamo approfondito i temi e l’importanza di questo Congresso costituente e del nuovo Manifesto dei valori per ritrovare un profilo netto, progressista e di sinistra alternativo alla destra reazionaria e sovranista. E per ridare senso alla militanza in una comunità politica dove chiunque ne condivida gli obiettivi si senta a casa.

La fase costituente e la competizione congressuale del Partito Democratico, che culminerà con le primarie del 26 febbraio, non sono un gioco ristretto e autoreferenziale come molti vorrebbero far credere. Sono l’occasione per milioni di persone deluse e disilluse, che si sono allontanate dal partito e dalla politica e/o astenute alle elezioni, di partecipare alla costruzione di una forza credibile e autorevole nell’interpretare i bisogni e nel rendere esigibili i diritti. Oggi, nel terzo millennio, tanto è cambiato e va rappresentato in forme nuove, ma non cambia il bisogno di giustizia e coesione sociale, che significa superare le diseguaglianze ancora più odiose e pervasive a causa delle crisi che stiamo attraversando, promuovere e tutelare i diritti fondamentali della persona. Se in Emilia-Romagna le diseguaglianze e disparità – di genere, lavorative, formative, economiche – sono meno evidenti e meno diffuse, in molte altre parti del Paese sono drammatiche e pongono l’urgenza di un investimento collettivo per colmarle. Il riformismo da sinistra è una necessità tanto quanto lo è sostenere chi è in difficoltà e svantaggiato, tanto quanto lo è offrire alle persone tutte pari opportunità di condurre una vita dignitosa, attuando i principi democratici della Costituzione.

Fra le numerose differenze “di campo” che il Congresso costituente del nuovo PD dovrà infatti rendere visibile e tangibile, vi è la consapevolezza che la democrazia è fragile ovunque, se non nutrita costantemente da partecipazione e che non è una questione solo nazionale da gestire chiudendo le porte al mondo come ci racconta (e pratica) la destra. La visione democratica di società che vogliamo riaffermare dovrà avere la giusta dimensione prima di tutto europea, per coerenza di valori e affinché la sostenibilità sociale e ambientale, la pace, la dignità umana oltre i confini, da utopie, diventino obiettivi condivisi e dunque realizzabili.

Riuscire a cogliere appieno questa occasione dipenderà da noi. Da quanto sapremo mettere a valore le vittorie e le sconfitte, i limiti e i punti di forza, l’agibilità politica di pensarla in modo differente ma di ritrovarsi uniti e più forti di prima nel rispetto reciproco. Grazie al PD di Novellara, dove ha partecipato anche la nostra Deputata Ilenia Malavasi, ai Circoli di Boretto e Campagnola Emilia per l’invito; grazie alle tante persone che partecipano e parteciperanno al percorso congressuale.