(6 dicembre 2022) Con il Piano 2022-2024 di attuazione del Piano energetico regionale che abbiamo emendato ed approvato in Assemblea, ci troviamo pronti ad aumentare l’efficienza e il risparmio, incrementare i consumi con fonti rinnovabili e accelerare nella riduzione delle emissioni gas serra. La mole di investimenti per la necessaria transizione energetica ammonta a 8,5 miliardi, di cui oltre 4,6 miliardi sono risorse europee FESR e FSE, statali e regionali, cui si aggiungono i cofinanziamenti privati. Ciò che conta è che ci siamo attrezzati a impiegare bene tutte queste risorse su tre grandi asset: l’edilizia pubblica e privata, la mobilità e il sistema produttivo. Le amministrazioni pubbliche e i Comuni, le imprese e le associazioni, ma anche il mondo della ricerca e della formazione, sono mobilitati ciascuno per la propria parte a raggiungere gli obiettivi della UE 2030, compreso quello trasversale di orientare i comportamenti e arrivare a consumi consapevoli e sostenibili.
Il tema è nevralgico per contribuire all’autosufficienza energetica e al superamento delle fonti più inquinanti responsabili del cambiamento climatico. E il Piano rappresenta questa strategia nel nostro territorio, oltre che un tassello fondamentale rispetto alle misure condivise nel Tavolo strategico di gestione della crisi, con sindacati, imprese e professionisti uniti per contrastare e ridurre l’impatto dei costi energetici su imprese, lavoratori e famiglie. Gli investimenti, ad esempio, consentiranno di raggiungere in due anni il 22% dei consumi finali attraverso l’impiego delle fonti rinnovabili, che significa nel triennio un tasso di crescita di tali fonti prossimo al 3% annuo. Il Piano attua tra l’altro la legge regionale n. 5/2022 che promuove e sostiene la costituzione delle comunità energetiche rinnovabili nonché l’attivazione di gruppi di autoconsumo. Un primo Bando già varato dalla Giunta mette su questo 2 milioni di euro a copertura dei costi per l’avvio.
Un altro bando da 13 milioni di euro a fondo perduto è invece già rivolto alle imprese manifatturiere e dei servizi che investono per la riqualificazione energetica degli edifici, per nuovi impianti di produzione e autoconsumo di energia da fonti rinnovabili e per il miglioramento/adeguamento sismico degli edifici nei quali si svolge l’attività aziendale. Un secondo bando destina 30 milioni sempre per la riqualificazione energetica e per impianti di produzione di energia pulita destinati all’autoconsumo e per interventi finalizzati al miglioramento sismico, ma in questo caso destinato agli edifici pubblici. Tutte le informazioni sugli interventi e le opportunità di finanziamento si trovano sul portale Energia della Regione e sul sito dei bandi FESR.
Oggi in Emilia-Romagna gli obiettivi 2030 di RePowerEU – rinnovabili al 45%, calo di emissioni gas serra al 55% e il risparmio energetico al 32% – sono più vicini.
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