(25-26 novembre 2022) Formazione di genere, responsabilità istituzionale e sensibilizzazione di Comunità per poter intercettare e prevenire le discriminazioni e violenze che colpiscono le donne in quanto donne, sono state al centro di questi giorni simbolicamente dedicati al contrasto di ogni forma di prevaricazione e abuso maschile. Il nostro incessante lavoro culturale e politico sta dando buoni frutti, perché la consapevolezza comune sta crescendo. Lo si vede e lo si tocca con mano: nelle iniziative e nella partecipazione sempre più numerose, nelle parole “giuste” che oggi vengono usate anche dai media e nella domanda “sociale” di capire, di approfondire, di guardare in faccia la realtà per poter fermare una volta per tutte questa barbarie che toglie futuro a tutti noi.
Grazie a tutte le persone e professionalità, ai Centri antiviolenza e alle associazioni di promozione sociale e onlus, alle categorie e ai comitati di pari opportunità, alle società sportive, alle Amministrazioni comunali e alle altre istituzioni del territorio, che alimentano quotidianamente il contrasto alla violenza di genere con un lavoro particolarmente visibile nella settimana del 25 novembre, in realtà portato avanti tutto l’anno. Le celebrazioni di quest’anno della Giornata internazionale in Prefettura a Reggio Emilia, testimoniano anch’esse l’impegno per una piena responsabilizzazione delle Forze dell’Ordine e di Giustizia in una lotta che è, non può essere altro che “di sistema”: gli interventi delle autorità di pubblica sicurezza e gli approfondimenti culturali in collaborazione con Università e Scuole hanno dato il segno di un passo avanti collettivo. Non ci stancheremo mai di ribadire l’importanza della formazione, che serve dentro le Aziende sanitarie e tutte le amministrazioni e istituzioni per dare alle/ai dipendenti pubblici le conoscenze e gli strumenti necessari a riconoscere i segnali, a prevenire e proteggere le donne contro la violenza. Il CUG dell’Azienda sanitaria di Modena mi ha invitato a contribuire alla loro giornata di formazione, proprio il 25 novembre, che rappresenta uno di questi percorsi esemplari.
Il laboratorio permanente pari opportunità di Sant’Ilario d’Enza è un presidio territoriale che orienta gli interventi comunali, sensibilizza e fa cultura, quella inclusiva e del rispetto. Ho preso parte alla loro cena sociale, con le parole e la musica di Paolo “Sandokan” Montanari, con messaggi di impegno ancora più forti nella leggerezza. Tutti i nostri presìdi culturali e servizi territoriali stanno crescendo perché poggiano su persone e professionisti che sanno di fare la loro parte.
Il monito della Panchina Rossa – che ad esempio abbiamo inaugurato a Poviglio – costella un impegno che attraversa le comunità e si traduce in ascolto, vicinanza, accoglienza, sostegno. Indignazione concreta. Nessuna deve essere lasciata sola, nessuna violenza maschile deve trovare giustificazione. Le fiaccolate e le camminate delle “scarpette rosse” – come quella di Gattatico organizzata dall’ASD Podistica Taneto con il Comune – sono gridi silenziosi che respingono la cultura patriarcale che nega libertà e soggettività femminile. In questi giorni il Comune di Novellara ha deciso di dare la cittadinanza postuma a Saman Abbas, mentre le maglie della giustizia si stanno finalmente stringendo attorno a tutti i familiari che hanno concorso alla sua insensata uccisione.
Le ferite si rimarginano solo quando gli errori e gli orrori non vengono minimizzati ma trovano la giusta risposta. Quando lo Stato, la politica e la società dimostrano di esserci ogni giorno per difendere la libertà delle donne.
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