(Novembre 2022) In questa foto sono con i giovani volontari e volontarie che, in occasione della Giornata nazionale della Colletta alimentare del 26/11, sono all’opera in molte migliaia di punti vendita in tutta Italia. Qui siamo a Novellara in provincia di Reggio Emilia dove sono un centinaio i punti vendita aperti alla Colletta e aderenti alla campagna contro lo spreco, per aiutare chi ha fame, sostenuta quest’anno anche dall’Assemblea legislativa oltre patrocinata dalla Regione.
L’impegno territoriale si rinnova grazie alla Fondazione Banco Alimentare dell’Emilia-Romagna onlus. Tanti volontari rispondono e si prestano per sensibilizzare la cittadinanza, raccogliere i beni alimentari eccedenti e le donazioni private. La mappa dei supermercati aderenti e le attività che durano tutto l’anno del Banco alimentare sono anche sul sito bancoalimentare.it. Come sempre, le istituzioni devono fare la loro parte, promuovendo le iniziative e valorizzando l’associazionismo, integrando al meglio risorse regionali, nazionali e comunitarie per superare le situazioni di maggiore disagio. Perché la povertà non è e non può mai diventare una colpa, né un destino.
Con le crisi, l’inflazione e il caro bolletta sta crescendo ovunque il rischio povertà ed esclusione sociale, anche in una regione tra le più ricche come l’Emilia-Romagna. A Reggio Emilia, ad esempio, già lo scorso anno 5.603 persone hanno percepito il reddito di Emergenza istituito con la pandemia Covid e 3.642 nuclei familiari hanno chiesto il Reddito o la Pensione di cittadinanza. Nel 2022 in tutta la regione sono già arrivate 39mila richieste di reddito cittadinanza. Non vi è dubbio, nel periodo che stiamo attraversando e abbiamo di fronte, non si possono cancellare sostegni di tale natura. Cucire reti di protezione sociale, potenziare le misure di welfare per chi è in difficoltà, è necessario.
Nei giorni scorsi abbiamo approvato in Assemblea legislativa il Piano regionale per il contrasto alle povertà contenente risorse ed interventi per il periodo 2022-2024. Abbiamo a disposizione nel triennio 137 milioni di euro (13,2 provenienti dal Fondo sociale europeo Fse plus) per aiutare le persone e famiglie in difficoltà economiche: cerchiamo di innovare per spenderli bene ed essere più efficaci. Il Piano recepisce dunque alcune novità nell’ambito dei Livelli essenziali delle prestazioni (Leps) e, in particolare, negli interventi a favore della povertà estrema. Dal potenziamento del servizio sociale professionale, all’inserimento tra i Leps del Pronto intervento sociale e del Servizio di supporto e accompagnamento delle persone senza dimora all’iscrizione anagrafica; dal potenziamento del diritto alla casa attraverso una presa in carico strutturata e multidisciplinare, al rafforzamento del recupero alimentare. Cerchiamo, insieme al Terzo settore, di ridurre le povertà a cominciare da quella estrema, ben consapevoli che non va lasciato solo chi attraversa un periodo di difficoltà.
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