(26 ottobre 2022) Con una legge approvata in Assemblea mettiamo a disposizione del comparto agricolo emiliano-romagnolo risorse aggiuntive già sul prossimo anno per 5,7 milioni di euro dal bilancio regionale. È un intervento importante, in quanto tempestivo, che aiuta le imprese agricole a superare le difficoltà economiche del periodo. Il provvedimento sostiene tra l’altro la ricerca per il contrasto alle fitopatie e agli effetti del cambiamento climatico, la progettazione di infrastrutture irrigue per realizzare opere di bonifica, la riduzione del costo del gasolio per le barche da pesca. Nel dettaglio, 1,8 milioni vanno alla ricerca, mentre oltre 1 milione ai piani di controllo dei cinghiali, nutrie e altri animali fossori. Per le misure di prevenzione contro la peste suina e per il fermo pesca e i rincari carburante sono destinati in totale 2,5 milioni di euro.
Nel più lungo periodo agisce la programmazione per lo sviluppo rurale 2023-2027, che prevede quasi un miliardo di euro per l’agroalimentare dell’Emilia-Romagna. L’abbiamo attivata a fine settembre e attendiamo l’approvazione della Commissione UE, che la finanzia per il 40%. Cosa devono aspettarsi imprese e mondo agricolo emiliano-romagnolo dal nuovo Piano di sviluppo rurale? Sostegni mirati a competitività sui mercati interno ed estero, sostenibilità ambientale e sviluppo equilibrato dei territori. Più una opportunità trasversale che riguarda le aree rurali e il potenziamento digitale e delle infrastrutture per l’innovazione. Solo per investimenti e spese che intervengono sul miglioramento naturale e ambientale, sulla sostenibilità delle produzioni agricole, la dotazione è di oltre 404 milioni.
Tutto questo va a vantaggio dell’occupazione e della tutela della qualità che contraddistingue la nostra agricoltura, che costituisce un grande patrimonio economico, sociale e della comunità tutta, anche sotto il profilo della sicurezza alimentare e del territorio. Doveroso e frutto di una collaborazione virtuosa con l’assessorato guidato da Alessio Mammi, il sostegno concreto offerto oggi al settore nel pieno della crisi energetica, con i prezzi di gas e materie prime alle stelle e con gli effetti combinati del cambiamento climatico e della pandemia coi quali le imprese fanno i conti tutti i giorni.
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