(6 ottobre 2022) Ho partecipato per conto dell’Assessora Paola Salomoni alla tappa reggiana di Women in Tech ER, ciclo formativo arrivato alla seconda edizione nell’ambito delle attività di attuazione dell’Agenda Digitale della Regione Emilia-Romagna. Promuovere tra le ragazze e le donne la formazione digitale, tecnologica e scientifica è obiettivo della Regione, perché il mondo del lavoro ha bisogno delle competenze femminili, ma fatica a trovarle a causa di stereotipi di genere e ruolo che condizionano le scelte.

La disparità di genere è a tutt’oggi una delle diseguaglianze più diffuse e invisibili del nostro contesto quotidiano, data spesso per scontata come fosse “normalità”. Una disparità riprodotta anche nel mondo tecnologico, che rappresenta il fulcro dello sviluppo. Stereotipi ancora molto diffusi portano le ragazze e le loro famiglie a pensare che scienza e digitale siano “roba da maschi”, orizzonti preclusi nonostante l’opportunità competitiva che rappresentano.

Secondo i dati di Almalaurea rielaborati dall’Osservatorio Talents Venture, tra le persone con laurea magistrale STEM, infatti, il tasso di occupazione si attesta all’80,6% in contrapposizione al 64,9% per coloro che non sono STEM. E se guardiamo alla loro retribuzione si tratta di circa il 17% in più in favore sempre di chi possiede una laurea STEM.

Nel quadro di riferimento della Legge quadro regionale per la parità n. 6 del 2014, l’Agenda digitale dell’Emilia-Romagna “Data Valley Bene Comune” lancia dunque una sfida per imprimere un cambiamento di rotta, prima di tutto nell’ambito educativo e formativo, mettendo il tema dell’uguaglianza di genere alla base delle sue iniziative.