(5 ottobre 2022) La Conferenza delle Donne Democratiche e il PD regionale hanno aderito alla manifestazione promossa da CGIL, CISL e UIL a Bologna di sostegno e solidarietà alle ragazze, alle donne iraniane. Perché non dobbiamo lasciarle sole, ma tenere accesi i riflettori sulle proteste con cui ogni giorno rischiano la vita per difendere i diritti umani. Il loro grido “Donna Vita Libertà” è anche il nostro.
In questo momento di grande incertezza per la pace e di ulteriore minaccia per i diritti umani, siamo dunque scesi in piazza a Bologna come in tante altre piazze al fianco di tutte le ragazze e donne che, nel mondo, stanno coraggiosamente alla testa dei movimenti di popolo per la libertà, contro tutte le dittature. E facciamo la nostra parte anche nelle istituzioni, affinché la solidarietà si traduca in sostegno concreto e pressione nei confronti dei regimi che negano i diritti fondamentali delle persone e la soggettività femminile. Siamo al lavoro per un’azione ampia che continui a far luce sulle donne che in Iran, in Afghanistan e in altri Paesi autocratici stanno sfidando i loro governi pur di affermare le ragioni della libertà, del diritto e della pacifica convivenza.
La protesta che è dilagata nelle strade di Teheran e in molte altre città si è innescata a seguito dell’uccisione di Mahsa Amini, una ragazza di 22 anni spezzata dalle torture della “polizia morale” perché il suo jihab era posizionato “in maniera non appropriata”. Mahsa è morta dopo tre giorni di coma… per una ciocca di capelli. Tra le vittime della polizia dopo le prime manifestazioni c’è un’altra giovane, l’attivista Hadith Najafi, che guidava le sue coetanee e coetanei. Gli uomini e la cultura patriarcale continuano ad essere sfidati ogni giorno da tante iraniane che buttano il proprio velo e si tagliano i capelli per dire no alla violenza e alla sopraffazione. Gesti che vengono replicati da tante altre donne e attiviste nei Paesi mediorientali e in Europa, in tutto il mondo.
E’ davvero fondamentale tenere accesi i riflettori a lungo sulle proteste, perché queste ragazze e donne coraggiose che sfidano il regime e così i tanti giovani che manifestano con loro, non vanno lasciate sole. Oltre che per un atto simbolico di sorellanza, è anche per la loro sicurezza.
Con questo spirito abbiamo anche presentato una Risoluzione PD in Assemblea legislativa, con cui impegniamo la Regione Emilia-Romagna a farsi interprete di solidarietà e vicinanza a tutte le ragazze e le donne dell’Iran, sostenendo la loro lotta in favore della libertà e chiedendo al Ministero degli Esteri di evidenziare queste posizioni all’ambasciata iraniana. Sollecitiamo il Ministero degli Esteri ad attivarsi, inoltre, per la liberazione immediata della giovane italiana arrestata in Iran e per tutte le iniziative utili alla sua tutela ed al rientro in Italia.
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