(30 agosto 2022) La Segretaria del PD di Bologna Federica Mazzoni nei giorni scorsi ha aperto l’inaugurazione della Festa dell’Unità osservando un minuto di silenzio, in ricordo di Alessandra Matteuzzi vittima di femicidio. Oggi aderiamo alla fiaccolata promossa dalle Associazioni e reti di donne bolognesi per Alessandra e tutte le vittime, per ribadire quanto la violenza maschile sulle donne sia una drammatica quotidianità che spezza vite e cancella esistenze in nome di un delirio di possesso che non ha giustificazione.

L’impegno di prevenzione, protezione e contrasto della violenza di genere deve essere al centro dell’agenda politica del PD e del Paese. L’obiettivo di fondo è culturale: sradicare la banalizzazione delle molestie e dell’umiliazione della soggettività femminile. Una (sub)cultura che si riscontra ad esempio nelle parole di commento grossolane e traboccanti di stereotipi misogini di Donatello Alberti, direttore della Croce Bianca dell’Emilia-Romagna, secondo il quale “Comunque anche lei come andava conciata, ovvio che il ragazzo era geloso“. La solita storia trita e ritrita. “Se l’è cercata”… Quell’odiosa vittimizzazione secondaria che aggrava il quadro e intimidisce le donne. NO, la violenza è inaccettabile SEMPRE.

Di seguito un MIO COMMENTO ai dati sulla violenza, in qualità di Portavoce regionale Donne Democratiche, PUBBLICATO SUL CARLINO QN:

VEDI ANCHE NOTA STAMPA del Coordinamento nazionale delle Commissioni pari opportunità di Regioni e Province autonome sul femicidio di Alessandra Matteuzzi.

“La violenza maschile sulle donne non è una emergenza, bensì una drammatica quotidianità che perseguita, spezza vite e cancella esistenze in nome di un delirio di possesso che non si ferma. Nel corso del tempo si è rafforzato il quadro normativo, ma ancora non basta. Le cronache ci consegnano, infatti, vicende feroci e dolorose che coinvolgono donne che hanno denunciato e si sono esposte, con esiti talvolta tragici. L’impegno di prevenzione, protezione e condanna della violenza, unitamente allo sviluppo di politiche integrate, deve essere al centro dell’agenda politica del Paese per sradicare la banalizzazione delle molestie e dell’umiliazione della soggettività femminile.

È importante che si creda alle donne e che non si sottovalutino le situazioni di rischio; per farlo diventa indispensabile la formazione specifica e specializzata degli operatori e delle operatrici del diritto, della magistratura e delle forze dell’ordine. Passa anche da qui il superamento di una diffusa cultura traboccante di stereotipi e pregiudizi che giudica le vittime e dà sponda alle aggressioni. Stupri, violenze e femicidi sono da condannare sempre ovunque si compiano, chiunque li compia. Sempre. Bisogna assicurare i colpevoli alla giustizia, proteggere le vittime, sostenere la rete dei centri antiviolenza che le accolgono, promuovere una cultura del rispetto nelle scuole e in ogni ambito della società. Come Coordinamento nazionale delle Commissioni di pari opportunità di Regioni e Province autonome ci stringiamo con la nostra più profonda e solidale vicinanza alle vittime di violenza e alle loro famiglie, rinnovando il nostro impegno fuori e dentro le istituzioni a loro sostegno.”