(27 luglio 2022) Le “cooperative di comunità” sono aggregazioni sociali ed imprenditoriali che rafforzano il sistema produttivo locale e contribuiscono alla tutela del territorio valorizzando le sue risorse e vocazioni. Sono utili ad arginare lo spopolamento delle aree montane ed a contrastare il rischio di impoverimento sociale di aree urbane periferiche, nonché a favorire l’occupazione. Per questo abbiamo approvato all’unanimità la legge “Disposizioni in materia di cooperative di comunità”, dando ulteriore impulso alla cooperazione a carattere di mutualità nell’ambito di una politica di sviluppo sostenibile già condivisa nel Patto regionale per il lavoro e il clima.
Diversi gli incontri preparatori che avevamo fatto come Commissione Politiche economiche e con la collega relatrice Nadia Rossi per ascoltare le esigenze e toccare con mano queste realtà. Ad esempio a Succiso, nell’Appennino Reggiano, dove siamo stati ospiti dell’agriturismo Valle dei Cavalieri, per un confronto con i rappresentanti anche delle cooperative di comunità Briganti Di Cerreto e Corte di Rigoso, nonché con il Parco dell’Appennino Tosco Emiliano dove sono incastonate. Oggi a queste realtà – una quarantina in tutta l’Emilia-Romagna – riconosciamo non solo dignità giuridica ma un ruolo sociale ed economico importante all’insegna della partecipazione attiva di chi vive profondamente il territorio; e un sostegno con finanziamenti regionali che vengono messi a bando.
La legge, sulla base delle indicazioni delle stesse Cooperative, punta anche alla crescita di esperienze di autoproduzione e autoconsumo energetico, amplia la platea dei possibili soci e introduce un sostegno alla formazione e all’accompagnamento nelle fasi di avvio e consolidamento dei progetti d’impresa. Le norme promuovono poi, opportunamente, l’assegnazione alle cooperative di comunità di beni confiscati alle mafie.
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