(26 luglio 2022) Il Rendiconto della Regione Emilia-Romagna attesta un bilancio in pareggio nonostante le minori entrate, un ulteriore calo dell’indebitamento e recupero dell’evasione. Grazie poi alla gestione “al risparmio” portata avanti e allo sblocco dell’avanzo vincolato, abbiamo potuto varare un assestamento di bilancio 2022-2024 utile alle imprese, allo sviluppo territoriale e occupazionale, alla tutela della salute. La manovra immette quasi 140 milioni di euro aggiuntivi solo per quest’anno, necessari a contrastare gli effetti che le molteplici crisi in corso determinano sulla vita delle persone, in particolare le più deboli ed esposte.
La Regione mantiene i suoi impegni e investe dunque su sanità e welfare inclusivo, trasporto pubblico locale e politiche per le imprese, valorizzazione e attrattività dei territori. Anche perché siamo stati la prima Regione ad aver chiuso la programmazione dei fondi comunitari per il nuovo settennato, già approvata in via definitiva dalla Commissione europea. Questo si traduce in bandi europei (del valore di 300 mln e cofinanziati dalla Regione con oltre 50 milioni) che, da qui alla fine dell’anno, metteranno gli enti locali, le aziende e filiere di tutti i comparti nelle condizioni di ottenere le risorse attese per realizzare progetti fondamentali di innovazione e sviluppo. Parliamo ad esempio di sostegno per la digitalizzazione, di investimenti produttivi per la crescita green e sostenibile e la competitività, di fondi all’imprenditoria femminile, di comunità energetiche, di riqualificazione anche antisismica del patrimonio pubblico. Alla pagina dei BANDI REGIONALI e a quella dei BANDI PER LE IMPRESE si trovano i canali di finanziamento già attivi e tutte le informazioni per fare domanda.
Per quanto riguarda l’assestamento di bilancio vero e proprio, sulla sanità e sul welfare si aggiungono risorse per garantire prestazioni sanitarie extra Lea e 18 milioni per far fronte al fabbisogno di apparecchiature sanitarie necessarie ai medici di base e ai pediatri; 3,3 milioni in più sono destinati a Terzo settore, a piani di zona e interventi a favore di persone o nuclei familiari a rischio di esclusione, altri 3 milioni per mantenere gratuiti bus e treni regionali per gli studenti fino a 19 anni. Gli 11,5 milioni di euro in più destinati all’ambiente e all’agricoltura serviranno ad esempio ad attuare il Piano per la qualità dell’aria. Ancora, vengono sostenute le Comunità Montane e le Unioni di Comuni ma anche le imprese di trasporto pubblico locale per compensare la riduzione dei ricavi tariffari. Aumentano di 3,1 milioni i sostegni alla promozione turistica e di circa 5 milioni quelli per gli eventi sportivi e culturali. Attenzione poi alle politiche abitative per la montagna, con 5 mln aggiuntivi.
Non ci nascondiamo i problemi. Resta ancora da risolvere l’ammanco in Sanità, dato che fino ad ora lo Stato ha riconosciuto all’Emilia-Romagna meno del 50% delle spese sostenute per la pandemia; resta la previsione di crescita al ribasso nel 2023 a causa dell’inflazione, del caro energia e della guerra. Restano le tante variabili e incognite derivanti dalla caduta anticipata di un governo che ci metteva al riparo dalle ripercussioni più drammatiche della crisi globale. La Regione, ciascuno di noi, farà la sua parte per poter guardare al futuro senza paura.
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