(17 luglio 2022) Alla Festa de l’Unità del Parco Ausa di Rimini, un dibattito sulla nuova direttiva europea “Women On Boards” in materia di equilibrio di genere nei Cda delle aziende ha approfondito un altro aspetto del necessario cambiamento. Ovvero, l’inclusione delle donne nei processi economici, di innovazione e trasformazione sociale. La direttiva su cui si è raggiunto un accordo a giugno scorso, dopo uno stallo di anni, mira a introdurre procedure di selezione trasparenti e meccanismi nelle aziende della Ue, in modo che almeno il 40% dei posti da amministratori non esecutivi e il 30% di tutti gli incarichi da amministratori siano ricoperti da competenze femminili.
All’iniziativa promossa dalla Conferenza delle Donne Democratiche di Rimini, sono intervenuta assieme all’eurodeputata PD Alessandra Moretti, alla Portavoce Sonia Alvisi e a testimonianze importanti come quella di Jessica Valentini, avvocata e vice presidente Rimini Terme, e della vice presidente di Acer Rimini Claudia Corsini. Presente anche la presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti.
Nonostante l’Italia abbia adottato normative che individuano obiettivi percentuali di presenza femminile nei board delle società partecipate pubbliche e quotate in borsa, su tutte la legge Golfo-Mosca, le forme di discriminazione di genere persistono nelle governance aziendali e nell’economia tutta. Oggi abbiamo una presenza femminile nei Cda circa al 36% grazie alle norme, ma ad esempio a ottobre 2021 la Consob rilevava che solo due in più rispetto al 2013 sono le Amministratrici delegate nel Paese, pari al 2% del totale dei Ceo. In sintesi, anche se non vi sono mai state così tante donne nei board delle società quotate italiane, sono pochissime quelle che raggiungono i ruoli di vertice. Comprese le posizioni manageriali di alto livello. A tale riguardo è molto importante lavorare sulla cosiddetta pipeline femminile, con interventi sul “lato dell’offerta” per ridurre il divario e mirare a una rappresentanza equilibrata delle donne. Tutti gli studi e le esperienze dimostrano che le aziende e società inclusive delle competenze femminili, sono più forti. Eppure…
Il problema della sottorappresentazione femminile nei ruoli apicali riguarda anche gli altri Paesi e costituisce uno dei maggiori ostacoli al raggiungimento della parità di genere nel processo decisionale economico. Negli ultimi anni si sta rivolgendo maggiore attenzione al gender gap e la direttiva Women on Boards dovrebbe indurre tutti gli Stati membri a introdurre una regolamentazione correttiva. Nell’incontro si è trattato anche il tema del divario salariale tra uomini e donne, delle libertà e dell’autodeterminazione delle donne a rischio dopo la sentenza della Suprema Corte degli Stati Uniti. Per scongiurare ulteriori arretramenti in questo periodo così difficile ed anzi, portare avanti le lancette dei diritti personali di pari passo con la storia, si è ribadita la necessità di rafforzare le pari opportunità in ogni ambito, in particolare per far sì che le donne siano dentro, da protagoniste, agli attuali processi di innovazione e trasformazione sociale. Questa è una battaglia di tutto il Partito Democratico, cui le Democratiche stanno concorrendo in modo determinante.
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