(Giugno 2022) Abbiamo chiesto alla Giunta di costituirsi parte civile nel processo che sarà istruito per il femicidio plurimo di Castelfranco dell’Emilia. L’articolo 26 della nostra legge per la parità e contro le discriminazioni di genere prevede infatti che la Regione Emilia-Romagna possa costituirsi parte civile, devolvendo l’eventuale risarcimento a sostegno delle azioni di prevenzione contro la violenza sulle donne.

C’è una battaglia invisibile, di sopravvivenza, che si sta consumando fuori e dentro le mura domestiche. Una mattanza senza fine, sulla quale non è ammessa nessuna rassegnazione. Condivido le dichiarazioni della Portavoce della Conferenza delle Democratiche modenesi su quanto accaduto a Castelfranco. Aggiungo che la questione della protezione e della sicurezza delle donne esposte alla violenza maschile debba diventare oggetto di attenzione anche dei Comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica. Le donne – non ci stancheremo mai di sottolinearlo – devono essere sostenute e protette, la valutazione del rischio deve essere adeguata; sminuire o sottovalutare i segnali di pericolo porta troppe volte a morti annunciate. Per questo, bene hanno fatto le Donne Democratiche modenesi a stigmatizzare l’ennesima uccisione e a denunciare l’inadeguatezza del sistema giudiziario.

Ogni donna vittima di violenza è una ferita che sanguina per tutta la comunità regionale e un fallimento per lo Stato di diritto. La Fondazione emiliano-romagnola per le vittime di reati, istituita dal 2004, si è già attivata in aiuto del figlio adolescente della donna uccisa, unico sopravvissuto alla strage familiare. A tutti i livelli e in particolare al nostro livello regionale, dobbiamo continuare a sostenere le politiche attive previste dal Piano triennale contro la violenza di genere, i centri antiviolenza e la formazione, i nuovi istituti introdotti come il reddito di libertà, il reinserimento sociale e lavorativo e il diritto alla casa per le donne vittime di violenza.

Di tutto questo e molto altro, abbiamo parlato in una serata di sensibilizzazione a Campegine, promossa dall’associazione SORRIDIAMO ALLA VITA e dalla Polisportiva campeginese, per dire NO alla violenza di genere, alla cultura della sopraffazione, del possesso e dell’oggettivazione della donna. Con la psicoterapeuta Maria Rosaria Palmigiano, le testimonianze sempre preziose di Giuliana Reggio e Fabiano Filianti, la conduzione di Paolo Montanari e, tra gli altri, la partecipazione del neo Sindaco eletto Alessandro Spanò.