(2 giugno 2022) Reggio Emilia ha festeggiato l’Anniversario della Repubblica italiana. Celebrare e ricordare cosa accadde nel 1946 significa riaffermare i fondamenti della nostra storia, perché la Repubblica è stata una scelta, che va sempre difesa da qualsiasi forma di tirannia o di oppressione antidemocratica. Delegata dal presidente Stefano Bonaccini a rappresentare la Regione, ho partecipato alla cerimonia pubblica, organizzata dalla Prefettura di Reggio Emilia con il Comune. Un onore, in particolare in questo periodo reso difficile dalla guerra alle porte dell’Europa, dai timori e dalle incertezze della ripartenza, che richiede pertanto una comunità più che mai unita e la convergenza di tutte le istituzioni sull’obiettivo di nutrire quotidianamente i nostri diritti democratici.
Prima in piazza della Vittoria, con l’Alzabandiera, l’inno nazionale eseguito dalla banda Filarmonica Tricolore, la deposizione di una corona di fiori al monumento dei Caduti di tutte le guerre, i saluti istituzionali e il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella letto dalla Prefetta Iolanda Rolli, cui è seguita la consegna a 42 diciottenni, uno per Comune, della Costituzione italiana quale viatico di una cittadinanza consapevole che sappia costruire orizzonti di pace. Poi nel Palazzo del Governo per la consegna delle onoreficenze a donne e uomini che hanno profuso impegno a servizio della Nazione e della comunità. Tra loro Luciano Ligabue e Orietta Berti, rispettivamente insigniti del titolo di Ufficiale e di Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica.
Una giornata importante, proseguita nei giardini della Prefettura aperti alla cittadinanza e dove giustamente protagonisti sono stati gli studenti e studentesse delle Scuole reggiane. Grande stima personale per il lavoro portato avanti sul territorio reggiano e un grazie, infine, alla prefetta Iolanda Rolli che dal luglio 2020, e dunque in un periodo complicato dagli effetti della pandemia, ha saputo interpretare al meglio il suo ruolo impegnandosi prima di tutto nell’ascolto della comunità per un rafforzamento della nostra coesione.

Le ragazze ucraine profughe, inserite nel nostro Conservatorio per studiare canto lirico
Leave A Comment