(maggio 2022) Tra i provvedimenti più importanti approvati in Assemblea vi è la nuova programmazione del diritto allo studio per il prossimo triennio che concorre, anche con il Patto per il Lavoro e il Clima, all’obiettivo strategico ed equo di permettere a ciascuna persona di ricevere un’istruzione di qualità, a partire da chi si trova in situazioni di difficoltà o rischio di abbandono scolastico. E certamente vi è il Piano attuativo regionale del Programma nazionale “Gol”, Garanzia di occupabilità dei lavoratori e lavoratrici.

Negli anni 2019-2021 sono stati 45mila i beneficiari di borse di studio, 117mila gli assegnatari/e di contributi per i libri di testo. Oltre 22 milioni di euro, solo in questo anno scolastico, sono stati poi erogati per gli abbonamenti gratuiti a studenti e studentesse. Il numero dei beneficiari di questi sostegni è quasi raddoppiato e la Regione ha perciò stanziato maggiori risorse (29 milioni dai 17 del periodo precedente), sia regionali che ministeriali. Un dato positivo è il tasso di abbandono scolastico, in netto calo dal 13,2% del 2014 al 9,3% del 2020, sotto la media nazionale del 13,1% e sotto anche l’obiettivo europeo del 10%.

Gli obiettivi che abbiamo definito per il prossimo triennio sono diversi. Prioritario è garantire parità di trattamento e uniformità nei criteri di concessione dei benefici sul territorio regionale, prevedere che i benefici siano riconosciuti a tutti gli studenti idonei compatibilmente con le risorse disponibili, ampliare la platea dei beneficiari e la gamma degli interventi, ridurre i tempi dei procedimenti di concessione e gli oneri burocratici a carico delle famiglie. Il tutto integrando le risorse regionali e nazionali. Un impegno non secondario riguarda infatti l’importo dei sostegni, che va adeguato alle condizioni di disagio economico in crescita. Ciò vale sia per le borse di studio destinate agli studenti in condizioni economiche disagiate che frequentano i primi due anni delle scuole superiori o iscritti a percorsi di Istruzione/Formazione Professionale (IeFP), sia l’importo del contributo per i libri di testo rivolto a studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado. Sinora il valore delle borse di studio è stato pari a 183 euro e 224 per il triennio, integrato con un ulteriore 25% per gli studenti disabili e per quelli meritevoli. Per i libri di testo, differenziato in base all’ISEE, di 102 e 162 euro.

Per quanto riguarda il Programma GOL, a livello nazionale punta a coinvolgere almeno 3 milioni di persone entro il 2025, il 75% delle quali appartenenti a categorie vulnerabili, come i giovani Neet, cioè i ragazzi/e con meno di 30 anni che non studiano e non lavorano, le donne in condizioni di svantaggio, le persone con disabilità, e lavoratori di 55 anni e oltre. All’Emilia-Romagna, quale prima assegnazione sono destinati 55 milioni per consolidare un sistema di politiche attive del lavoro fondate sulla collaborazione tra i centri per l’impiego e i soggetti privati accreditati.

Le persone beneficiarie delle misure personalizzate in Emilia-Romagna saranno più di 43.000. Tutti i percorsi professionalizzanti comprenderanno anche l’acquisizione di competenze digitali specifiche rispetto all’area professionale, e sarà resa disponibile un’offerta di percorsi formativi per rafforzare le competenze digitali di base a una platea di ulteriori 5.500 persone. Il Piano prevede di migliorare la prossimità dei servizi, sia attraverso l’offerta di servizi digitali sia con la diffusione capillare dei Centri per l’impiego sul territorio. Fondamentale è la collaborazione tra sistema pubblico e privato, per rendere strutturale la Rete attiva per il lavoro e un’agenzia regionale per il lavoro “di comunità”: una cooperazione tra i servizi pubblici e le agenzie per il lavoro e soggetti accreditati per la formazione, incluso il privato sociale. Per garantire rispondenza ed efficacia delle azioni di accompagnamento nel mercato del lavoro e contrastare il mismatch tra domanda e offerta, l’attuazione del piano prevede il coinvolgimento dei territori e delle imprese con l’attivazione di tavoli di confronto fino alla condivisione di veri e propri «patti territoriali».