(28 aprile 2022) Ieri la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittime tutte le norme che attribuiscono automaticamente soltanto il cognome del padre ai figli e figlie. Oggi abbiamo presentato una Risoluzione regionale che sollecita il Parlamento a legiferare nel rispetto di questa storica pronuncia, nel solco del principio di eguaglianza e parità.

Secondo la Corte, entrambi i genitori devono poter condividere la scelta sul cognome del figlio, in quanto l’assegnazione automatica del cognome paterno è discriminatoria e lesiva dell’identità personale, di cui il cognome costituisce a tutti gli effetti un elemento costitutivo. Le attuali norme del diritto di famiglia – che permettono solo la richiesta del doppio cognome – sono state dichiarate illegittime per contrasto con gli articoli 2, 3 e 117, primo comma, della Costituzione, quest’ultimo in relazione agli articoli 8 e 14 della Convenzione europea dei diritti umani.

La decisione è profondamente giusta, equa, paritaria. Afferma una visione alternativa a quella che fino ad oggi ha portato avanti una storia al maschile. Risarcisce tante battaglie sostanziali delle donne che il ritardo culturale del nostro Paese non ha consentito si inverassero prima di una pronuncia giudiziaria. È però compito del Parlamento regolare tutte le norme connesse ad una decisione che restituisce dignità al protagonismo delle donne e rispetto alle persone. Per questo chiediamo che faccia presto e faccia bene, realizzando quella genitorialità paritaria che prelude e forma una società migliore.