(6 aprile 2022) Una sfida, necessaria, è ricostruire alleanza educativa con tutti i soggetti che ruotano attorno alla crescita dei nostri ragazzi e ragazze che, per primi, hanno subito e stanno subendo gli effetti della pandemia e delle incertezze profonde di questo tempo. Gli ultimi due anni hanno messo in evidenza perdite educative, culturali e socio-relazionali, oltre a nuove fragilità, dipendenze e violenze anche tra i giovanissimi. La percentuale di giovani che in Emilia-Romagna non studiano, non si formano e non lavorano (NEET) è salita al 15,9% nel 2020. Per questo il Gruppo PD ha presentato e approvato in Assemblea una Risoluzione che impegna la Regione a definire un nuovo patto di Comunità che risponda ai nuovi bisogni di bambini e soprattutto adolescenti, coinvolgendo Enti locali, l’Ufficio scolastico regionale, Garante dei minori, terzo settore e volontariato, associazioni sportive e culturali, la rete dei servizi socio-sanitari e psicologici.

Insomma, di fronte a nuove criticità è necessario prevedere nuovi modelli del sistema territoriale; mettere in rete e a frutto le esperienze più innovative e fare formazione. Da qui anche la proposta di una collaborazione con Università e mondo scientifico per approfondire come gli effetti che ancora non vediamo avranno riflessi sui nostri giovani. E quella di una campagna di comunicazione rivolta ai genitori, agli insegnanti e agli stessi minori che rimetta al centro il loro benessere psicofisico, volta a riconoscere e superare le diverse forme di disagio, per prevenire autolesionismo, bullismo, solitudine e… restituire futuro.

Non si parte da zero, anzi. La Regione Emilia-Romagna da sempre è attenta a prevenire fenomeni di disagio, ritiro sociale, bullismo e cyberbullismo che sono affrontati con strumenti programmatori quali il Piano sociale e sanitario (in rinnovo), il Piano regionale per l’adolescenza, le ‘Linee di indirizzo sulla promozione del benessere e la prevenzione del rischio in adolescenza’ ed anche i programmi di prevenzione delle tossicodipendenze e degli incidenti stradali, attività di sostegno (sportelli d’ascolto nelle scuole), programmi sui disturbi del comportamento alimentare, azioni mirate di contrasto alla povertà minorile. I Bandi Adolescenza si rinnovano ogni anno, l’ultimo ha ripartito 600mila euro tra associazioni, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, parrocchie di tutto il territorio regionale per attivare progetti volti ad accompagnare i ragazzi/e nel complesso passaggio all’età adulta, migliorandone gli stili di vita e il sistema di relazioni con coetanei e familiari, attraverso forme e spazi di aggregazione e sostegno scolastico. Tra gli interventi sostenuti anche quelli che promuovono un uso più consapevole delle nuove tecnologie e di prevenzione del bullismo, nonché educazione e promozione del benessere connesso all’identità di genere e al contrasto degli stereotipi e delle discriminazioni. Inoltre, opportunità di confronto come YOUZ – FORUM GIOVANI della REGIONE EMILIA-ROMAGNA, colta da oltre 2.000 ragazze e ragazzi, ha permesso di condividere indicazioni, spunti, osservazioni, proposte sui grandi temi della politica europea, del Clima e sviluppo sostenibile, dei nuovi lavori.

Tutto ciò va oggi declinato cercando soluzioni appropriate e personalizzate, nella consapevolezza che il disagio si è approfondito e che il protagonismo e il benessere dei più giovani non è un optional. Importante, ad esempio, è l’impegno già assunto dalla Regione per la presenza dal prossimo settembre di due psicologi in ogni distretto sanitario, con l’obiettivo di assumere stabilmente nei prossimi quattro anni oltre 300 nuovi professionisti nelle future Case della comunità e un investimento a regime di quasi 23 milioni di euro all’anno. Altro impegno preso, quello di potenziare e qualificare i punti di accesso degli adolescenti ai servizi socio-sanitari, a partire dagli spazi giovani all’interno dei consultori familiari.