“La vicinanza, la solidarietà e il supporto della Regione e degli emiliano-romagnoli sono preziosi e ci toccano il cuore. A nome della comunità ucraina dell’Emilia-Romagna vi porgo un sentito ringraziamento e vi rivolgo un appello: non cessate di far sentire la voce delle istituzioni e dei cittadini affinché la guerra finisca al più presto e la diplomazia internazionale riporti la pace nel nostro amato paese”. Queste parole le ha pronunciate la signora Ljubov Sandulovych, presidente dell’Associazione Italia-Ucraina di Bologna, in occasione dell’incontro organizzato in Assemblea legislativa.

Una Giornata internazionale della donna dedicata alle donne ucraine, ai tantissimi minori in pericolo, dedicata a tutti coloro che stanno soffrendo le conseguenze di questa guerra scellerata. Siamo al fianco delle donne ucraine e delle donne russe che si oppongono al regime e all’aggressione, al fianco di ogni donna che resiste con coraggio a sopraffazioni e violenze che attraversano questo tempo. Una dedica che da simbolo si fa sostegno concreto e accoglienza. L’impegno di Pace e il coraggio delle donne salverà l’umanità se sapremo realizzare l’8 marzo tutto l’anno e insieme.

In Assemblea abbiamo votato all’unanimità una Risoluzione di impegno per l’immediata cessazione del conflitto, per l’accoglienza dei profughi, per chiedere interventi a sostegno delle famiglie e imprese su cui pesano già gli inevitabili rincari energetici, di invito al Governo a sostenere l’istituzione di un fondo europeo compensativo per gli Stati più penalizzati dall’applicazione delle sanzioni alla Russia. In questa tragedia, inviare aiuti umanitari, proteggere e accogliere le donne e i loro bambini rifugiati, è una urgenza che affrontiamo concretamente anche per superare il senso di impotenza. Lo spirito di solidarietà è profondo e dalle inedite dimensioni, come dimostra la società emiliano-romagnola ed italiana in questi giorni e in queste ore drammatiche. Privati, enti pubblici, Comuni, associazioni e organizzazioni del volontariato e del terzo settore sono attivi da tempo in regione per la prima accoglienza, organizzata attraverso un sistema diffuso. I profughi accolti ad oggi in Emilia-Romagna sono oltre 4.600. Di questi, 1.508 sono donne e ben 2.151 sono minori. Gli arrivi sono in aumento e la Regione sta lavorando per organizzare i presìdi sanitari, ma anche per l’inserimento scolastico e la presa in carico delle persone con progetti specifici. A chi arriva si stanno garantendo servizi di mediazione culturale e sostegno psicologico, il congiungimento alle comunità ucraine residenti. La Regione ha anche aperto un bando rivolto alle ong, onlus, organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, cooperative sociali ed enti locali che operano nelle zone di guerra per rispondere con estrema urgenza ai bisogni di profughi e sfollati ucraini in transito nelle città di Lviv (Leopoli) e Chernivtsi, diretti in Polonia e Romania o destinati a raggiungere i familiari nel resto dell’Unione Europea. Questo mentre concorriamo tutti, ciascuno per la propria parte, a sostenere la richiesta di uno stop delle armi, un ritorno al dialogo che faccia cessare i massacri di civili e purtroppo anche di bambini e bambine. Non c’è più tempo.