(22 febbraio 2022) A due anni esatti dal primo caso di Covid in Emilia-Romagna parte la programmazione di investimenti nella Sanità per oltre mezzo miliardo di euro a valere sul PNRR. Nel contempo, siamo impegnati a risolvere insieme alla Giunta le difficoltà finanziarie e organizzative conseguenti all’emergenza pandemica. I numeri sono chiari: per poter chiudere in pareggio il Bilancio, la Regione Emilia-Romagna ha impiegato oltre 400 milioni di risorse proprie su 870 milioni di costi Covid nel 2020 e oltre 600 milioni sempre di risorse proprie nel 2021. Dopo questi due anni di esborsi straordinari e irripetibili, non solo l’Emilia-Romagna ma tutte le Regioni hanno chiesto un intervento dello Stato che sgravi i bilanci della Sanità dai costi 2022 dell’emergenza e dell’organizzazione della vaccinazione di massa (circa 500 milioni stimati) e anche dai costi extra Covid, che riguardano soprattutto l’aumento dell’energia. Ne va del diritto alla salute e della solidità conquistata da un sistema universalistico di servizi e di professionalità che è molto cresciuto in qualità e quantità nel corso dei decenni e che va preservato.

Lo hanno evidenziato in Assemblea l’assessore Raffaele Donini e il presidente Bonaccini, illustrando l’impegno della Regione nel suo ruolo di coordinamento della Commissione Nazionale Salute, assicurando trasparenza e maggiore coinvolgimento dei territori e di tutte le rappresentanze per recuperare ogni ritardo sulle liste d’attesa, a cominciare dalle prestazioni chirurgiche ed ambulatoriali programmate. Mai come adesso occorre lavorare uniti per superare le criticità, tutelare e rilanciare una Sanità pubblica territoriale accessibile e integrata con il sociale, propriamente “comunitaria”, per poter guardare al futuro con fiducia.

Le risorse “Missione Sanità” del PNRR disponibili per l’Emilia-Romagna ammontano a oltre mezzo miliardo. Che spenderemo su progetti necessari di Telemedicina, ammodernamento, messa in sicurezza e costruzione di Ospedali e Case della Salute, sostituzione delle tecnologie mediche con attrezzature avanzate. Per l’Ausl di Reggio Emilia sono disponibili 55 milioni e mezzo. Quasi 25 milioni saranno investiti sulle “Reti di prossimità e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale” e i restanti su “Innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario”. È dunque programmata la ristrutturazione delle Case della Salute ad Albinea, Carpineti, Reggio Emilia, Castellarano, Scandiano, Guastalla, San Polo d’Enza e la costruzione di nuove a San Martino in Rio, Castelnovo ne’ Monti e Villa Minozzo. Previsti inoltre diversi interventi antisismici e per ammodernare le Centrali Operative Territoriali e gli Ospedali di Comunità, con la realizzazione di una nuova struttura ospedaliera a Castelnovo ne’ Monti. Al Presidio ospedaliero Santa Maria Nuova di Reggio Emilia vanno gran parte delle risorse per la digitalizzazione e la dotazione di nuovi macchinari indispensabili alla diagnostica.

In tutta l’Emilia-Romagna le Case della Salute sono già 127, ne saranno realizzate altre 84. Inoltre, 45 Centrali operative territoriali – che hanno la funzione di coordinamento della presa in carico del paziente e di raccordo tra i professionisti coinvolti – e altri 27 Ospedali di comunità. E ancora, saranno sostituite in totale 232 apparecchiature ad alto contenuto tecnologico ma con più di cinque anni, effettuati 20 interventi per la transizione digitale degli ospedali e 14 per il miglioramento e l’adeguamento sismico delle strutture ospedaliere. Numeri che danno la dimensione dell’investimento pubblico sulla resilienza del Servizio sanitario regionale. Entro il 2023 dovranno essere completate tutte le gare per l’affidamento dei lavori, che andranno ultimati entro il 2026.