(13 dicembre 2021) Una risposta coesa e unitaria delle Istituzioni e delle forze politiche alla piaga della violenza contro le donne, per una mobilitazione sociale capace di sconfiggere femminicidi e abusi maschili. 365 giorni all’anno. Questo ha sancito oggi l’iniziativa dell’Assemblea Legislativa regionale, che si è riunita in seduta straordinaria “per l’eliminazione della violenza contro le donne” e ha approvato all’unanimità una Risoluzione unitaria contenente precisi obiettivi di prevenzione ed interventi di protezione su cui impegnare l’intera società regionale ma anche lo Stato nelle sue diverse articolazioni. Frutto di un lavoro di sintesi politica nella sua accezione più alta, che ho avuto l’onore di coordinare con il contributo di tutti e tutte.

Valeria Valente

Sono 110 i femminicidi da inizio anno ad oggi in Italia, 13 in Emilia-Romagna, dove abbiamo dovuto assistere almeno a quattro “morti annunciate” di donne che, pur avendo chiesto aiuto o denunciato violenze, il sistema non è riuscito a proteggere. Dal 2016 in regione, al pari di tante zone del Paese, si assiste ad una forte crescita di tutti i reati connessi alla violenza di genere, con un +75% delle violenze maschili in famiglia. Ma i dati reali non li conosciamo perché molte, troppe donne ancora oggi non denunciano alle autorità e addirittura oltre il 60% non ne parla con nessuno.

Francesca Ferrandino

Ringrazio il presidente Stefano Bonaccini e la presidente Emma Petitti per aver promosso e presenziato l’Aula. Da ringraziare tutti gli ospiti istituzionali invitati e intervenuti proprio per dare una risposta sistemica, ovvero l’unica efficace. Parole consapevoli e incisive sono venute dalla senatrice Valeria Valente, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio, da Lucia Musti della Procura Generale di Bologna, dal Sindaco Luca Vecchi Presidente Anci Emilia-Romagna e dal vicedirettore dell’Ufficio Scolastico Regionale Bruno Eupremio Di Palma. La Prefetta di Bologna, Francesca Ferrandino, ha tra l’altro sottolineato opportunamente che la violenza sulle donne è “quella che trae origine dalla disparità di genere e dal desiderio di controllo maschile sulla donna… e il nostro Parlamento solo nel 1981 ha eliminato il reato di delitto d’onore…”. Vari interventi, anche dei Gruppi assembleari, hanno rimarcato la radice culturale patriarcale e il fatto che il femminicidio è davvero la punta di un iceberg fatto di disparità strutturali nel mondo del lavoro, nella condizione sociale, negli oneri di cura familiare, nei rapporti di potere.

Insomma, la seduta di oggi per l’eliminazione della violenza contro le donne ha segnato un passo avanti culturale straordinario, unendo destre e sinistre attorno all’urgenza di misure integrate su tutti i piani, coerenti con il nostro approccio trasversale e di empowerment femminile, ben oltre la pur indispensabile repressione. Tra gli impegni della Risoluzione approvati all’unanimità vi sono l’educazione al rispetto e contro gli stereotipi sessisti nelle Scuole, investimenti adeguati sulle attività dei centri antiviolenza e per uomini maltrattanti, sul reddito di libertà per sostenere l’uscita dalla violenza domestica, per protocolli con le Autorità giudiziarie e con tutti i soggetti istituzionali che possano rafforzare la protezione e la sicurezza delle donne. E, ancora, formazione degli operatori per intercettare violenze nascoste e sostegni ai Servizi comunali per la presa in carico di situazioni di sofferenza avvalendosi anche di mediatori/mediatrici culturali. Insieme abbiamo detto basta alle morti annunciate, basta sottovalutazioni o vittimizzazione di donne che denunciano. E chiesto che le risorse dedicate in Bilancio regionale siano all’altezza della sfida.

Hanno assistito alla seduta portando il loro sostegno anche il Coordinamento dei centri antiviolenza e le Donne Democratiche dell’Emilia-Romagna le quali, lo ricordo, nel 2014 hanno raccolto le firme sul progetto di legge che sarebbe poi scaturito nella legge quadro regionale per la parità e contro le discriminazioni di genere, prima e tutt’ora unica normativa in Italia che attua a 360° la Convenzione europea di Istanbul contro la violenza domestica. La Risoluzione invita il Parlamento a superare la frammentarietà delle attuali norme facendo altrettanto.

Sotto, il mio INTERVENTO IN AULA.