(4 dicembre 2021) È davvero un’occasione emozionante la posa della prima pietra del MIRE – Maternità Infanzia Reggio Emilia! Dopo più di un decennio di progettazione, oltre 40 milioni di euro di finanziamento regionale, tante iniziative di raccolta fondi e sensibilizzazione, siamo qui all’Arcispedale Santa Maria Nuova a costruire insieme futuro nel segno dell’innovazione, della sanità pubblica e dell’umanità.
Ricordo l’ordine del giorno che 11 anni fa, eletta da poco consigliera regionale, presentai in Assemblea legislativa dopo un partecipato percorso di condivisione, chiedendo alla Giunta di investire su un ospedale reggiano interamente dedicato alla salute della donna e del bambino. Il MIRE è la prova di quanto la città di Reggio Emilia e la Regione possano fare insieme per trasformare i sogni in realtà. Una struttura simbolo di nuovissima ed avanzata concezione che al tempo stesso sarà concretamente al servizio della comunità.
Comunità che si è dimostrata generosa: gli oneri delle progettazioni esecutive curate da Binini Partners, pari a 800mila euro, sono stati interamente coperti da Curare Onlus, associazione nata a fine 2011 su impulso di diversi professionisti della sanità locale proprio per sensibilizzare e raccogliere fondi privati, guidata da Deanna Ferretti. L’Ospedale MIRE sarà presidio della migliore cura per la donna, la gestante, la coppia, il neonato, la bambina e il bambino; si inserirà nella rete dei servizi territoriali per dare risposta ai bisogni assistenziali di maggior complessità e svolgere attività di formazione, ricerca e insegnamento per migliorare il percorso materno-infantile, la salute riproduttiva e la neonatologia.
L’edificio è collegato al Centro di oncoematologia CORE e si svilupperà su 4 piani fuori terra e uno seminterrato per una superficie di 15.500 metri quadrati. Soprattutto è stato concepito come una struttura dinamica, flessibile, adeguata ai più moderni standard ambientali e di efficientamento energetico, ma al tempo stesso funzionale perché consente di collocare strutture e servizi oggi situati in diversi corpi di fabbrica dell’Arcispedale Santa Maria Nuova, in aree organizzate in modo da far percorrere alle/ai pazienti un tragitto “orizzontale”, che favorisca la piena integrazione degli specialisti e delle professioni.
Anche da qui riparte la ricostruzione post Covid-19, con un investimento sulla salute, sulle nascite e sulla prossimità. Un grazie particolare va alle tante donne che ci hanno creduto per prime, che hanno fatto la loro parte e che la faranno sino in fondo.
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