(12 novembre 2021) Lo sblocco dei fondi nazionali destinati alle Regioni per sostegni, aiuti concreti e formazione dei/delle caregiver, è un’ottima notizia. Proprio in questi giorni avevamo depositato una Risoluzione con cui sollecitare la Giunta alla completa attuazione della legge regionale n. 2 del 2014 per i diritti dei caregiver familiari, perché alcune incertezze e soprattutto la mancanza di risorse adeguate stavano rallentando i passi avanti compiuti in Emilia-Romagna, dove pure abbiamo sempre assicurato un finanziamento attraverso il nostro Fondo per la non autosufficienza.
La L.R.2/2014 è una normativa giusta e tuttora all’avanguardia, che di fatto ha aperto la strada al riconoscimento di queste figure non solo nei sistemi territoriali di welfare ma alla prospettiva di dare sul piano nazionale un assetto equo alla rete informale del caregiving familiare. Tanto che, sulla scia di un disegno di legge del Partito Democratico in discussione in Parlamento, il Bilancio dello Stato ha istituito per la prima volta un Fondo per sostenere il ruolo di cura delle persone, in gran parte donne, che gratuitamente, nel silenzio e spesso invisibilità, accudiscono e assistono i propri cari non autosufficienti. Oggi il Governo ha “liberato” il Fondo nonostante la legge non sia ancora approvata. E la Regione Emilia-Romagna è pronta a spendere al meglio gli oltre 5,3 milioni di euro che le spettano.
Il “Programma per l’utilizzo delle risorse nazionali”, approvato dalla Giunta contestualmente al riparto dei contributi alle Ausl, prevede prima di tutto interventi di sollievo domiciliare, o semi-residenziali e residenziali e di sostegno economico tramite gli assegni di cura. In tempi brevi la Regione provvederà a fornire specifiche indicazioni operative per promuovere un omogeneo utilizzo delle risorse aggiuntive su tutto il territorio regionale. Su questa base le Aziende sanitarie trasferiranno le risorse agli ambiti distrettuali affinché Comuni e Unioni possano accogliere le richieste dei caregiver tramite i propri sportelli sociali garantendo informazioni, orientamento e il percorso di presa in carico; a loro spetta anche la verifica dei requisiti necessari al fine dell’erogazione degli interventi di sollievo e sostegno. Destinatari sono nello specifico i caregiver familiari che si prendono cura di propri cari bisognosi di assistenza globale e continua di lunga durata, riconosciuti invalidi ai sensi della legge 5 febbraio 1992 n. 104, o titolari di indennità di accompagnamento e che assistono persone che non hanno potuto avere accesso alle strutture residenziali a causa della normativa emergenziale.
Nei prossimi mesi potremo ampliare e potenziare gli interventi di supporto pratico, operativo ed economico e integrarli ove necessario grazie alle altre risorse messe a disposizione dalla Regione, garantendo tutti i servizi comunali anche con la partecipazione dell’associazionismo, del volontariato e delle organizzazioni rappresentative delle persone con disabilità. Ad esempio, parliamo di sollievo domiciliare, per garantire spazi di autonomia e tempo per sé ai caregiver familiari, con interventi settimanali o bisettimanali a cura di personale qualificato, al domicilio della persona assistita; e di accoglienza temporanea dell’assistito in struttura semiresidenziale e residenziale. E ancora, il programma prevede la possibilità da parte dei caregiver di usufruire di strumenti di sostegno economico che ne riconoscono l’impegno assistenziale nel contesto famigliare come l’assegno di cura anziani, l’assegno di cura e di sostegno a persone con disabilità gravissima e grave, il contributo aggiuntivo per l’assistente familiare.
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