(10 novembre 2021) Ho preso parte ad un altro importante focus di professionisti/e ed esperti della salute, promosso da Motore Sanità. Innovazione e ricerca sono centrali per migliorare diagnostica e trattamenti e dunque la qualità oltre che l’aspettativa di vita dei/delle pazienti e dei loro cari. In particolare per molti tumori del sangue, terapie nuove e meno invasive hanno già aumentato la sopravvivenza a lungo termine. Nel mieloma multiplo, che ha origine nel midollo osseo e colpisce ogni anno circa 5.750 persone in Italia, la sopravvivenza mediana è triplicata nell’ultimo ventennio. Ciò grazie a farmaci “intelligenti” che hanno ridotto il ricorso alle chemioterapie, ad approcci nuovi verso la cronicizzazione dei casi più difficili che vanno percorsi con impegno verso ancor migliori traguardi.

Portando un saluto introduttivo in rappresentanza della Regione ho ribadito che gli investimenti in Sanità, cui concorreremo anche spendendo bene la quota di fondi europei sul PNRR, devono colmare un gap “storico” di ricerca applicata e rilanciare un Servizio sanitario nazionale in chiave propriamente sociale. Come del resto l’emergenza Covid ci impone con evidenza. L’innovazione medica e scientifica va sempre orientata e interconnessa con i pilastri dell’appropriatezza e personalizzazione della cura e della prossimità della rete assistenziale e terapeutica.

Per questo investiamo sulle strutture di base e di comunità. Senza dimenticare, appunto, la necessità di mettere in rete e valorizzare i quattro Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico IRCCS pubblici in regione, cui si aggiunge l’IRST di Meldola proprio per lo studio e la cura dei tumori. Strutture integrate con le Aziende ospedaliere che contribuiscono ad aumentare le conoscenze mediche e scientifiche, a inserire i ricercatori e ricercatrici in reti e circuiti internazionali e aumentare eccellenze al servizio delle attività assistenziali e di cura.

Tra gli approcci essenziali più innovativi da applicare vi è quello di genere, equity and gender oriented, ancora in parte inespresso pur a fronte di differenze acclarate tra donna e uomo negli aspetti di incidenza, mortalità, patogenesi, progressione, efficacia della terapia, effetti avversi. Tutti gli studi, compresi quelli oncologici, sono stati squilibrati sull’uomo, mentre la letteratura scientifica da tempo evidenzia la forte influenza del genere (comprensivo degli aspetti ambientali e culturali) sulle malattie neoplastiche, tanto che tale variabile di salute dovrebbe essere inclusa in tutti i protocolli sia clinici sia pre-clinici.

Pensare alla persona e non solo alla malattia: questo è l’obiettivo, alla nostra portata… purché l’umanizzazione della cura passi attraverso un approccio olistico rispettoso delle differenze e orientato alla prevenzione grazie al concorso di tutti i soggetti sociali. Purché le eccellenze della ricerca e sanitarie, presenti in buon numero in Emilia-Romagna, si traducano senza ostacoli in professionalità e servizi territoriali di Salute all’altezza dei progressi di oggi e di domani. I progressi compiuti anche nel campo difficile del mieloma multiplo ci rafforzano nel sostenere l’impegno delle/dei professionisti che oggi è rivolto, prioritariamente, ad una terapia in grado di ottenere risposte profonde, efficaci e di mantenerle per assicurare una migliore qualità di vita.

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