(26 ottobre 2021) Eliminare l’Iva al 22% sinora applicata sui prodotti igienico-sanitari femminili e favorire iniziative che prevedano la loro distribuzione gratuita nelle scuole. Questo l’impegno contenuto in una Risoluzione che abbiamo approvato in Aula, per sanare un’ingiustizia evidente contribuendo anche, in modo concreto, a superare disparità di reddito tra donne e uomini. È arrivato il tempo di dire basta ad una tassa “esistenziale”, che umilia il femminile e mortifica il nostro contributo allo sviluppo sociale ed economico. Chiediamo coerenza e fermezza, a maggior ragione dopo il varo definitivo in Senato della legge per la parità salariale.
Attualmente su tamponi, coppette e assorbenti grava ancora l’aliquota IVA identica a quella prevista per i beni di lusso, mentre parliamo di beni essenziali che devono essere accessibili a tutte le donne e ragazze. Sin dalla scorsa legislatura il Partito Democratico in Regione ha promosso questo diritto sociale, facendosi poi parte attiva sia con i Comuni e le farmacie comunali, sia con il Parlamento perché legiferasse secondo equità. Di recente le Deputate e Deputati PD hanno fatto propria la campagna di sensibilizzazione ‘Tocca a noi’ per l’abolizione entro il 2022 della tassa. Le iniziative dal basso per l’abolizione della tampon tax si sono succedute in tutto il Paese, con molti Enti locali in prima linea e con una petizione popolare che ha raccolto oltre 600mila firme e che continua.
Il 19 ottobre scorso il Consiglio dei ministri ha approvato il documento programmatico di Bilancio dove è prevista una riduzione dell’aliquota IVA sui prodotti igienici femminili dal 22 al 10 per cento. La direzione è quella giusta, ma non basta. L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna ha preso posizione unanime per un azzeramento in tempi brevi da parte del Parlamento, chiedendo alla Giunta di sostenere adeguate azioni di informazione e sensibilizzazione fino al raggiungimento del risultato.
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