(17 ottobre 2021) Romano Prodi è tornato al Tempio Sikh di Novellara, a 21 anni dalla sua visita inaugurale in qualità di Presidente della Commissione Europea. E ha parlato, con l’autorevolezza e profondità che gli sono proprie, di migrazioni, integrazione, diversità, multiculturalismo, inclusione. Temi cruciali su cui si misura il nostro futuro e su cui l’Europa, però, non si è finora mostrata all’altezza.
Nel teatro Tagliavini della Rocca gonzaghesca, assieme alla figlia dell’autore e alla Sindaca Elena Carletti, presente anche la Prefetta di Reggio Emilia Iolanda Rolli, Prodi ha presentato il libro postumo di Vittorio Ariosi su emigrazione e immigrazione novellarese, di cui ha scritto la prefazione. Nell’occasione e intervenendo poi alla celebrazione per i vent’anni di vita del Tempio ‘Gurdwara Singh Sabha’, il Presidente ha reso merito alla Comunità Sikh e alle Amministrazioni che si sono succedute a Novellara per una sfida vinta di convivenza ed integrazione. Perché vi sono esempi che hanno più forza di mille stereotipi e laboratori locali di accoglienza e dialogo che tracciano strade percorribili quanto esemplari. Verso il superamento di qualsiasi paura del diverso.
“I Sikh meritano di essere riconosciuti come Comunità. Siate uniti!” ha esortato il Presidente al termine di un intervento di analisi critica nei confronti della frammentaria politica europea e di sprone a politiche per l’integrazione culturale e sociale, nel rispetto reciproco, investendo nelle nuove generazioni. Perché le persone e famiglie immigrate e la loro imprenditorialità costituiscono una ricchezza per i territori, a patto che la convivenza venga sostenuta e accompagnata da servizi adeguati e regole chiare. Significative al proposito le parole, emozionate, del portavoce dell’Associazione che gestisce il Tempio, Satnam Singh: la Comunità Sikh ha ascoltato e imparato, trovando sempre nell’Amministrazione comunale, oggi guidata dalla Sindaca Elena Carletti, rispetto, accoglienza, canali di integrazione fondamentali come servizi di alfabetizzazione, l’istruzione e la scuola per tutti. Tanto che i Sikh novellaresi non solo considerano l’Italia la loro patria, ma hanno aperto le porte del Tempio a tutta la cittadinanza e condiviso diversi momenti di solidarietà.
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