(14 ottobre 2021) Un’esperienza straordinaria che può diventare ordinaria inclusione di ragazze e ragazzi con disabilità. Dal 13 settembre scorso, quando abbiamo partecipato a Reggio Emilia all’apertura dell’Anno accademico 2021-2022 per gli studenti seguiti dall’Associazione Università21, ha preso forma l’idea di sostenere e promuovere questo progetto. In collaborazione con atenei ed istituti dell’Emilia-Romagna, come già accade con l’Università di Modena e Reggio Emilia. Per questo abbiamo presentato oggi una Risoluzione che ho firmato assieme ai colleghi e colleghe reggiani della maggioranza.

L’attività dell’Associazione consiste nell’accompagnare ragazze e ragazzi portatori di disabilità cognitivo-comportamentali a intraprendere un proprio percorso universitario, grazie al lavoro di educatrici ed educatori qualificati che personalizzano obiettivi e modalità. Grazie ad una convenzione che coinvolge UNIMORE, Comuni e A.S.L., questo bellissimo progetto conta attualmente 17 ragazze e ragazzi inseriti a Reggio Emilia nel corso di laurea in Scienze dell’Educazione e Scienze della Comunicazione e, dall’Anno Accademico 2020-2021, anche a Modena nel corso di Storia e Culture Contemporanee.

Le educatrici e gli educatori selezionano i corsi da seguire in base agli interessi e alle differenti abilità, seguono le lezioni e aiutano nello studio. Lo stesso gruppo affianca ragazze e ragazzi anche nella socializzazione, favorendo l’indipendenza e l’autonomia nella fruizione degli ambienti universitari. Al termine, le studentesse e gli studenti di Università21, pur non conseguendo una vera e propria laurea, si trovano ad aver vissuto un’esperienza formativa unica in termini di socialità, conoscenza di sé, autodeterminazione e sviluppo oltre quei limiti che in parte, ancora oggi, sono frutto di stereotipi culturali o sociali.

Da qui la nostra Risoluzione, che chiede alla Giunta di “individuare modalità volte sostenere i giovani con difficoltà cognitivo-comportamentali nei percorsi di autonomia e crescita, riconoscendo e valorizzando il contributo delle associazioni delle persone disabili e delle loro famiglie, quali l’Università21 APS”; di riconoscere le migliori prassi di collaborazione con le autonomie formative, “contribuendo altresì alla riduzione dei costi a carico delle famiglie”. Impegniamo anche la Regione ad avviare un confronto con le altre sedi universitarie regionali per approfondire la conoscenza di questa esperienza ed esplorare la possibilità di ampliare simili opportunità ad altri Atenei del territorio nel segno delle pari opportunità. Grazie ad un lavoro convergente con le istituzioni pubbliche territoriali, potremo fa crescere la sensibilità e l’impegno per un concreto passo avanti nell’inclusione sociale delle persone con disabilità.