Ho partecipato alla Posa della prima pietra del progetto della Casa Palestra promossa dall’Associazione di Volontariato “Progetto Anziani Arceto ODV” e diventata un ambizioso obiettivo collettivo. Si tratta della realizzazione di una struttura per il recupero fisico, motorio e sociale di persone portatrici di diverse disabilità, in grado di offrire loro servizi che si integrano con quelli sanitari e socio-assistenziali del territorio. La Comunità scandianese e provinciale per voce del Sindaco Matteo Nasciuti e del presidente Giorgio Zanni, ma anche l’intera comunità regionale per voce della Vice presidente Elly Shlein e dell’assessore Alessio Mammi, accompagna e sostiene iniziative esemplari come questa, che dalla concretezza dei bisogni diventano visioni del futuro prossimo.

Un’attenzione che si dimostra in questi giorni anche attraverso l’approccio della Regione ai bandi di finanziamento. A Reggio Emilia arriva circa 1 milione di euro alle associazioni di promozione sociale e organizzazioni di volontariato che hanno chiesto un contributo regionale per coprire le spese legate all’emergenza e sostenute da settembre 2020 a marzo 2021. Si tratta di ossigeno indispensabile per centinaia di attività di assistenza, realtà solidali e circoli ricreativi reggiani a rischio chiusura a causa delle restrizioni Covid. In tutta l’Emilia-Romagna investiamo concretamente sul valore sociale del Terzo settore, che appunto attraverso associazioni, fondazioni ed enti senza scopo di lucro è al fianco delle persone, dei loro diritti e bisogni, ogni giorno. Proprio per sostenere questa ricchezza diffusa la Regione ha deciso di soddisfare tutte le 1.588 domande arrivate dal territorio, mettendo ulteriori 5 milioni sul bando.

A ciascuna realtà viene così riconosciuto il 70% (cioè mediamente 5.292 euro) delle spese sostenute nell’arco dei sei mesi indicati nel bando, riferite alla gestione degli immobili (canoni di affitto, utenze, pulizie e piccole manutenzioni ordinarie necessarie allo svolgimento delle attività); costi di igienizzazione degli ambienti; acquisto di dispositivi di protezione individuale per gli operatori e per l’attuazione di misure di contrasto alla diffusione del Covid-19. I contributi regionali potranno anche coprire le spese di acquisto di beni e attrezzature entro il valore unitario massimo di 516 euro, acquisizione di beni di consumo e servizi, costi di personale e rimborsi spese ai volontari.

Una parte delle risorse impiegate proviene dalla quota complessiva dei fondi messi a disposizione delle Regioni dal Ministero del Lavoro e Politiche sociali, in base all’accordo di programma sottoscritto anche con l’Emilia-Romagna. Questo è il secondo bando di riconoscimento delle spese avute a causa della pandemia, dopo quello riguardante i primi sei mesi di emergenza sanitaria nel 2020, con cui la Regione aveva sostenuto circa 675 associazioni di promozione sociale e organizzazioni di volontariato.