L’impostazione integrata per la parità e contro le discriminazioni di genere che ci siamo dati in Regione con la legge quadro 6 del 2014 si sta concretizzando con sempre più convinzione. Lo scorso dicembre con gli atti di Bilancio 2021 abbiamo inserito nella legge 6 l’istituzione del Fondo regionale per l’imprenditoria femminile e il Women New Deal. Proprio da queste fondamenta normative stiamo costruendo una stagione inedita, fatta di interventi e investimenti mirati a contrastare le disuguaglianze e a colmare gradualmente i tanti gap che emarginano, in particolare, il protagonismo delle donne e il loro contributo allo sviluppo.

Oggi, salutiamo con soddisfazione la delibera esecutiva di Giunta, che costituisce e dettaglia questo Fondo necessario anche in Emilia-Romagna, dove la crisi Covid ha fatto sentire i suoi pesanti effetti sul lavoro più precario di donne e giovani e sul lavoro autonomo, in particolare in alcuni settori.

Il fondo ha una dotazione iniziale di un milione di euro, cifra che sarà rimodulata in futuro per finanziare bandi mirati al consolidamento, allo sviluppo e all’avvio di attività imprenditoriali e professionali a conduzione femminile, oltre che per progetti di formazione e inclusione, potenziamento dei servizi di conciliazione, per l’autonomia e l’inserimento lavorativo delle donne fragili o con differenti abilità.

A causa della pandemia la riduzione di fatturato 2020 rispetto a quello 2019 registrata dalle imprese femminili in Emilia-Romagna è pari al -27,7% (a fronte del calo del 24,3% registrato in media da piccole-medie gestite da uomini). Un divario motivato dalla maggior presenza di donne nel settore dei servizi o della filiera del tessile particolarmente colpiti dalla crisi Covid e dall’aggravarsi delle difficoltà nella gestione di attività di cura e lavorative. Secondo dati Unioncamere le donne con difficoltà nella gestione dei tempi di cura sono anche quelle che hanno registrato diminuzioni di fatturato più pesanti nel 2020, pari al -29,7%.

Le imprese, le professioniste, le giovani che si affacciano con difficoltà al mondo del lavoro, avranno benefici concreti da questa importante novità. I criteri del Fondo premieranno con contributi a fondo perduto progetti di conciliazione dei tempi di vita e lavoro e condivisione delle responsabilità di cura, piani di congedo per uomini e donne, piani di flessibilità aziendale e adozione di modalità di lavoro flessibili, ma anche progetti di valorizzazione delle competenze femminili nei settori STEAM ovvero scienza, tecnologia, ingegneria, digitale.

Del nuovo Fondo per il Women New Deal, del Patto per il Lavoro e il clima, della strategia complessiva per lo sviluppo e la ripresa post pandemia che la Regione Emilia-Romagna sta perseguendo in linea con le condizionalità trasversali del PNRR per l’occupazione e l’occupabilità femminile, ho avuto occasione di parlare con le imprenditrici e dirigenti di azienda in un Convegno dal titolo “Goal 5 Agenda 2030, fare della parità di genere il pilastro della ripresa”.

Nella splendida cornice di Palazzo Pallavicini a Bologna, sollecitate dalle domande di Roberta Bortolucci, insieme a Rossella Saoncella e Tullia Gallina Toschi, abbiamo raccontato le nostre tappe personali e professionali a rafforzamento della soggettività femminile; focalizzato le politiche, gli strumenti, utili e necessari al cambiamento strutturale di una società infragilita dalle diseguaglianze. Perché l’Agenda 2030 dell’ONU è una grande opportunità solo se diventa concreto modo di pensare e di agire. Insieme: istituzioni e imprese, donne diverse di mondi differenti, donne e uomini lungimiranti che puntano sull’uguaglianza di genere per uno sviluppo sostenibile e duraturo.

Grazie a Manager Italia Emilia-Romagna e FEDERMANAGER Minerva per aver promosso l’evento e per le progettualità che mettono in campo. Grazie ad Annarita Succi e Cristina Mezzanotte per l’opportunità di vera condivisione.