(25 maggio 2021) In tempo di pandemia un uso non appropriato dello smart working, la didattica a distanza, la mancanza di adeguati servizi di conciliazione, hanno peggiorato il già difficile equilibrio tra vita e lavoro per tante donne, mentre sappiamo bene come tante altre, in particolare giovani e precarie, il lavoro lo hanno perso. Anche gli ultimi dati Istat confermano quanto le lavoratrici siano a rischio inattività e penalizzate nel Paese, dove nei primi mesi del 2021 la disoccupazione cala leggermente solo per gli uomini mentre cresce sino all’11,4% per le donne e al 33% per i ragazzi sotto i 25 anni.

Per focalizzare alcune leve di una ricostruzione e una crescita più equa e inclusiva, Manager Italia e il Gruppo Minerva delle imprenditrici di Federmanager hanno organizzato un incontro dal titolo OBIETTIVO 5 – PARITÀ DI GENERE, online sul canale YouTube della Fondazione Hub del Territorio Emilia-Romagna. Nel mio intervento ho sottolineato il sostegno della Regione Emilia-Romagna alle politiche imprenditoriali che perseguono l’innovazione “giusta”, quella che passa dal protagonismo femminile e dalla democrazia partecipativa nelle imprese. Grazie anche ai contributi progettuali come quello reso da Federmanager in Commissione Parità, siamo pronti ad un’azione pubblica più incisiva, da oggi forte dell’introduzione della valutazione ex ante dell’impatto di genere delle scelte. Del resto, le sfide del futuro poste dalla stessa pandemia e dalle fragilità e diseguaglianze scoperchiate dalla crisi, non possono essere affrontate con gli strumenti del passato. Sempre di più pubblico e privato dovranno lavorare insieme per politiche di sviluppo mirate in base al loro impatto su donne e uomini, adeguate a far crescere le competenze delle giovani, a ridurre i divari retributivi e di carriera, a costruire nuove infrastrutture sociali di supporto al lavoro femminile, concorrendo così a quegli obiettivi europei paritari ripresi in modo trasversale dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza.

Se permeate da una consapevole cultura paritaria, formazione, finanza, politica e innovazione possono contribuire insieme al progresso sociale e di comunità di cui abbiamo bisogno. Dai diversi interventi è emerso un quadro di progettualità e buone prassi applicate in aziende importanti, che traggono proprio dall’uguaglianza di genere e dalle capacità delle donne indubbi vantaggi competitivi. E poiché il femminile è una ricchezza e valorizzarlo una delle condizionalità del Recovery Plan, compito della politica è incentivare in tempi rapidi un sistema diffuso di empowerment e welfare aziendale all’altezza delle sfide. Gender equality e Certificazione dell’equità salariale sono fra gli strumenti utilizzati o applicabili.

Hanno partecipato al dibattito, moderati dalla presidente Fondazione Hub del Territorio ER Sara Cirone, il professore di Politica economica Raul Caruso, Mariagrazia Bonzagni Direttrice Area Programmazione e Statistica del Comune di Bologna, la coordinatrice del gruppo Minerva Federmanager Parma Elisabetta Todeschini, la Presidente Manager Italia Emilia-Romagna Cristina Mezzanotte; e poi Claudia Tondelli, Sr HR Manager di Kohler Co. e coordinatrice nazionale AIDP Inclusion, la Ceo di Work Wide Women Linda Serra, Simona Robotti Director People & Culture Philip Morris Bologna e Lorenzo Ciapetti, Direttore di Antares e presidente del Consiglio di Indirizzo di Hub del Territorio.