Al via l’analisi e la discussione in Assemblea del Documento strategico regionale 2021-2027 ossia la cornice di riferimento del nostro lavoro di programmazione in questa fase storica, che sarà di ricostruzione post pandemia ma anche di trasformazione, necessaria, del tessuto economico e sociale. Dalla qualità del Documento (vedi la PRESENTAZIONE in Commissione) che approveremo a fine giugno, dipenderà la capacità dell’Emilia-Romagna di assicurare alle sue cittadine e cittadini nei prossimi anni vere opportunità di crescita e sostenibilità, lavoro e servizi di welfare adeguati. In virtù del Recovery Fund e di altre dotazioni tra fondi europei e nazionali superiori ai 3 miliardi, avremo infatti a disposizione risorse più ampie del passato, da investire al meglio e da far fruttare per attrarre ulteriori investimenti pubblici e privati.

La base strategica è rappresentata dagli obiettivi già assunti nel Patto per il Lavoro e per il Climatrasformazione digitale ed ecologica, semplificazione, legalità e inclusione – e condivisi sia con le imprese, organizzazioni e università regionali che con gli Enti locali, in una logica sempre più integrata ed efficace. L’azione delineata dal DSR parte da una lettura puntuale dei punti forti e deboli del territorio regionale e poggia sulle linee trasversali del Women New Deal e dell’investimento sulle giovani generazioni. Non vi è dubbio: molto del successo della strategia regionale dipenderà dal reale superamento dei divari tra “centri” e “periferie” così come dalla riduzione delle diseguaglianze che impediscono di esprimere appieno competenze e potenzialità.

Nel perimetro tracciato dal DSR rientra la Strategia regionale di specializzazione intelligente (qui la PRESENTAZIONE) che intende collocare l’Emilia-Romagna, stabilmente, tra i territori più avanzati in Europa per Ricerca e Innovazione. Grazie ad un sistema già rodato fatto anche di Tecnopoli ed eccellenze della ricerca applicata, siamo nelle condizioni di creare nuovo benessere puntando su Big data, Intelligenza artificiale, trasformazione ecologica, space economy, automotive e filiere innovative. L’attuazione dell’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna è parte integrante del piano di sviluppo che andremo a definire. Su tutto la conferma di una governance partecipativa e inclusiva che garantisce la nostra coesione e che, in prospettiva, rappresenta il fattore competitivo più potente.

Non da ultimo abbiamo approvato in Assemblea le linee guida del nuovo Piano rifiuti e bonifiche 2022-2027 dell’Emilia-Romagna che prevedono, ad esempio, di portare la raccolta differenziata all’80% dall’attuale 73%; di applicare la “tariffa puntale” e raggiungere il 70% di riciclaggio dei materiali. E anche la fine delle discariche per i rifiuti urbani indifferenziati, probabilmente unico caso nazionale. Il Piano punterà sempre più sull’economia circolare e, per la prima volta, riguarderà anche la bonifica delle aree inquinate, per restituirle alle comunità con nuovi usi. Passi avanti verso quella transizione ecologica che rientra nella strategia per una crescita sostenibile e dunque.. intelligente.