La ristrutturazione già in atto e il Piano 2021 dell’Agenzia regionale per il lavoro rappresentano un tassello importante della strategia necessaria a superare fragilità occupazionali e soddisfare nuovi bisogni causati dalla pandemia. Alcuni dati riportati in Commissione, dove abbiamo dato parere positivo al Piano, confermano le ripercussioni drammatiche della crisi in particolare sul lavoro delle donne. In Emilia-Romagna a fine 2020 il tasso di occupazione femminile è sceso al 62,1% (quello maschile al 74,7%, con un divario di 12,6 punti percentuali) mentre il tasso di disoccupazione risultava al 7,1% (al 5,2 quello maschile). Cruciale sarà incidere sull’occupabilità delle donne, visto che risulta stabilmente inattivo un terzo della componente femminile del mercato del lavoro, a fronte di un tasso di inattività maschile che oscilla tra il 19,5 e il 20,8%.
Il Piano 2021 (QUI IL TESTO) si propone di rimuovere quegli ostacoli che, in un mercato del lavoro oggi in crisi e soprattutto in cambiamento, si frappongono ad un’occupazione stabile e di qualità in particolare per le donne; mira inoltre a supportare maggiormente la transizione scuola-lavoro e l’inclusione socio-lavorativa, nonché ad assicurare il rispetto delle norme e della legalità. A cinque anni dalla nascita dell’Agenzia, la Regione ne potenzia e rafforza la struttura, per passare rapidamente dagli attuali 600 a 938 dipendenti, sempre più qualificati grazie ad una formazione continua e ad una selezione che attinge anche dal master di 1° livello per le politiche attive del lavoro dell’Università di Bologna. Ma soprattutto viene riorientata la mission e l’organizzazione dell’Agenzia, che oggi conta 85 privati accreditati con circa 500 sedi che operano nel collocamento ordinario, nell’area delle fragilità, della vulnerabilità e del disagio sociale. La sfida è passare ad una Agenzia di comunità, ampliandone il perimetro di intervento, assumendo a riferimento il territorio e la comunità sociale ed economica. Perché non esiste un mercato del lavoro regionale, ma esistono diversi mercati del lavoro territoriali, dove mettere insieme connessioni, competenze, energie e risorse per affrontare un periodo inedito. Con questo approccio l’Agenzia è in grado di attivare in modo integrato la rete dei soggetti utili alla formazione delle competenze e all’inserimento lavorativo: scuole, Comuni, ispettorato del Lavoro, Inps, rappresentanti di categoria e di impresa, associazioni, volontariato, centri di apprendimento permanente, organismi di formazione, ecc.
Lo scorso anno sono stati erogati in tutta Emilia-Romagna servizi a circa 200 mila utenti. Più di 23mila persone, inoltre, sono state prese in carico in attuazione delle norme sul Reddito di Cittadinanza. Ai Servizi di Collocamento mirato si rivolgono annualmente tra le 6 e 9 mila persone con disabilità. Nel confermare l’erogazione di tutti i tradizionali servizi dell’Agenzia, compreso l’accesso alla Naspi o alla Cig, il nuovo Piano lancia la sfida di mettere a disposizione percorsi personalizzati, di costruire opportunità adeguate ad un mercato del lavoro sempre più caratterizzato dall’innovazione tecnologica e improntato alla transizione digitale ed economica, assumendo trasversalmente l’obiettivo di ridurre il divario tra donne e uomini anche attraverso servizi di conciliazione concordati con gli enti e associazioni locali di riferimento.
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