(9 aprile) Ho partecipato al presidio organizzato da CGIL CISL UIL davanti all’arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, a sostegno dei lavoratori e lavoratrici della Sanità. Sono 2.500 le firme raccolte dai dipendenti e consegnate alla direttrice dell’Ausl Nicoletta Natalini e al presidente della Conferenza sociosanitaria Giorgio Zanni. Scopo dell’iniziativa è scongiurare il pericolo che venga loro applicata una decurtazione dello stipendio dai 100 ai 300 euro sulle indennità aggiuntive. La gestione dell’emergenza Covid ha infatti aumentato le voci di spesa, a cominciare da quelle per straordinario o indennità di turno sino alle doverose nuove assunzioni per fronteggiare la pandemia. E il timore è che vincoli di spesa pubblica imposti dalle leggi nazionali portino a scaricare sui dipendenti la diminuzione delle risorse disponibili.
Non lo permetteremo. L’Assessore alla Salute Donini ha già dichiarato che la Regione farà la propria parte per integrare le risorse e come Partito Democratico abbiamo depositato una Risoluzione a prima firma del collega Andrea Costa per svincolare la contrattazione integrativa da tetti di spesa, nonché per stanziamenti specifici a riconoscimento del maggior impegno del personale sanitario che ancora oggi lotta contro il Covid e garantisce le altre cure con abnegazione e a beneficio di noi tutti. La stessa direttrice sanitaria confida in questa soluzione, perché “nessuno si è sottratto dal lavoro, dai turni aumentati e dalle ore di straordinario in questo anno senza tregua e di grandissima difficoltà, nonostante la stanchezza”. Faremo in modo che il giusto compenso, né più né meno, sia assicurato ai professionisti e alle professioniste della Sanità.
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