(6 aprile) La programmazione 2021 del Fondo Sociale Regionale, discussa e approvata in Commissione Salute e politiche sociali, si avvale di oltre 51 milioni di euro destinati a Comuni e Unioni, che possono così continuare a erogare servizi essenziali ad una platea di persone sempre più ampia. Abbiamo infatti aumentato di 2 milioni lo stanziamento, ma soprattutto lo abbiamo riorientato, per affrontare, accanto a quelli preesistenti, i bisogni, le fragilità e i disagi causati dall’emergenza Covid. La nostra Regione ha scelto di dedicare il 100% delle risorse del Fondo nazionale politiche sociali al rafforzamento degli interventi in favore di infanzia, adolescenza e famiglie impoverite da perdita di lavoro e indebitamenti. Un tale impegno, per essere efficace, richiede come ovvio congrui finanziamenti e, non secondariamente, la capacità di intercettare bisogni sinora nascosti e di offrire risposte flessibili. Sostegno all’autonomia abitativa e sostegno socio-educativo sostanziano diverse misure che la Regione ha potenziato, volte anche a dare contributi economici, aiuti alimentari e altri beni di prima necessità come farmaci, dispositivi di protezione, computer. Per contrastare tempestivamente l’isolamento sociale e le nuove povertà si rende necessario riorganizzare i servizi sociali e facilitare le procedure di accesso alla cittadinanza. I Comuni, inoltre, si sono impegnati a programmare le risorse in maniera coordinata, mettendo in rete gli strumenti e le disponibilità dell’associazionismo, unendo e investendo tutti i fondi, anche propri, a disposizione.
Il contrasto delle disuguaglianze e l’inclusione attiva (compresa la promozione di forme di lavoro di prossimità e di comunità), oggi in primo piano nella nostra spesa sociale, sono obiettivi che vanno ben oltre l’emergenza del periodo. Al Piano sociale e sanitario regionale si è aggiunta una scheda attuativa di intervento che disegna di fatto un welfare territoriale rinnovato, da portare a regime attraverso le esperienze accumulate nell’ultimo anno e i cambiamenti innescati dalla pandemia. Lo sforzo è uscirne con un sistema di presa in carico più resiliente, che offra un supporto concreto a chiunque si trovi in difficoltà. La Regione ha compreso tra i destinatari delle misure anche i detenuti nelle carceri e le persone senza fissa dimora, finanziando i necessari servizi di assistenza, reinserimento e accoglienza.
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