(COMUNICATO 31 marzo) Il Pd in Emilia-Romagna si muove per la crisi in Myanmar dopo il colpo di stato militare. Roberta Mori: “La strage in corso e la lotta popolare per i diritti nel Paese sud asiatico ci riguarda, siamo al fianco delle associazioni e onlus per porre fine alle violenze e ripristinare la democrazia.”

I rapporti della Regione Emilia-Romagna con il Myanmar, che, dopo 50 anni di dittatura militare, nell’ultimo decennio aveva intrapreso il percorso verso un sistema democratico, sono solidi. In particolare, grazie ad associazioni solidaristiche e culturali quali l’Associazione Amici della Birmania con sede a Parma e l’Associazione parlamentare Amici della Birmania. Nel 2013, proprio a Bologna, la leader birmana e Premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi è stata insignita della laurea ad honorem dell’Alma Mater, incontrando in quell’occasione la Giunta Regionale.

“Se la pandemia ci connette più che mai con il mondo e la lotta per sconfiggerla è globale, lo stesso deve essere per i diritti umani calpestati in tanti Paesi – dichiara Roberta Mori, prima firmataria di una Risoluzione depositata oggi in Assemblea che impegna la Regione ad attivarsi per un’immediata cessazione delle violenze militari in Myanmar. – Per questo facciamo la nostra parte a sostegno della popolazione birmana, condannando il golpe di febbraio e l’arresto ingiustificato degli esponenti della Lega nazionale per la Democrazia, compresa la ex Ministra Aung San Suu Kyi, usciti vincitori dalle elezioni solo di fine 2020.”

“Da febbraio, si è creato un movimento popolare di protesta pacifica e di coraggiosa disobbedienza civile ma la repressione militare diventa di giorno in giorno più crudele e indiscriminata. Secondo le organizzazioni umanitarie oltre 500 sono oggi i morti civili, compresi giovani e bambini, un centinaio le vittime delle forze armate birmane nella giornata più sanguinosa del 27 marzo scorso. – richiama la consigliera Mori, che sottolinea: – Noi vogliamo che la Regione Emilia-Romagna e l’Italia siano attivate e coinvolte per tenere alta l’attenzione su quanto sta succedendo, sollecitare l’Unione europea per atti concreti e sostenere in ogni sede competente le iniziative per un’immediata cessazione delle violenze sui civili e per la liberazione delle Autorità elette democraticamente in quel Paese”.

“In particolare, con questa risoluzione e quindi con un atto politico di indirizzo – spiega Mori –  chiediamo che siano sostenute le organizzazioni, associazioni e onlus emiliano-romagnole in progetti umanitari, di aiuto sociale e sanitario immediato alla popolazione birmana, rinsaldando i rapporti instaurati negli anni anche attraverso il Piano regionale di cooperazione internazionale allo sviluppo in corso di definizione, al fine di contribuire al processo di emancipazione democratica del Myanmar”.