In Commissione Politiche per la Salute e in Commissione Bilancio abbiamo dato un contributo di merito al Piano europeo di lotta contro il cancro, che consegneremo alla Commissione Europea. Il tema coinvolge anche la nostra Sanità in un impegno per la prevenzione e la cura appropriata che non si è mai fermato, ma che deve tornare al più presto a pieno regime nonostante l’emergenza sanitaria. L’eurodeputata Alessandra Moretti, componente della Special Committee on Beating Cancer del Parlamento europeo, ha illustrato in audizione quello che è un vero e proprio programma politico per costruire un’Unione Europea della salute più forte e sicura anche nel prevenire e contrastare il cancro.

Questa malattia, purtroppo, spesso viene percepita nell’immaginario collettivo attraverso metafore violente e narrata con un linguaggio bellico, quasi che non vincere il cancro trasformasse le persone in perdenti. È necessario un linguaggio di verità e normalizzazione che solo la conoscenza e la consapevolezza possono dare.

L’emergenza causata dal Covid non ha fermato il cammino di rafforzamento della ricerca, della cura e dell’assistenza, ma è indubbio che tale progresso debba essere rilanciato con una forte collaborazione di tutti i livelli istituzionali, ciascuno per la propria parte. Il Piano europeo affida precisi compiti affinché si colmino lacune nei servizi di medicina territoriale tra Stati come all’interno dei confini nazionali e per risposte multidisciplinari avanzate, ponendo molta attenzione agli screening di prevenzione di massa e alla cura ambientale per sottrarre la popolazione dall’esposizione ad agenti inquinanti e cancerogeni.

Nel mio intervento ho sottolineato che il cancro è sì una malattia individuale, ma anche sociale che coinvolge tutti, per affrontare la quale è importante considerare il genere quale determinante di salute ed esplorare le differenze tra uomini e donne che influenzano lo stato di salute e di malattia nella prevenzione, nella diagnostica e nella terapia. Si chiama “medicina di genere” ed è stata inserita, prima e unica in Italia, nella legge regionale per la parità n. 6 del 2014 e nella scheda 9 del Piano sociosanitario della Regione Emilia-Romagna, anticipando la legge Lorenzin, decreti e direttive ministeriali.

Infine, nella competente Commissione Bilancio sono stati approvati all’unanimità due miei emendamenti in tal senso, sia sull’applicazione dell’approccio gender equity oriented raccomandato dall’OMS, sia per impegnare le istituzioni ad una comunicazione non stereotipata né terrorifica del cancro, ma rispettosa della sensibilità delle persone colpite e della rilevanza sociale della malattia. Sarà così consegnata alla Commissione Europea la relazione dell’Emilia-Romagna comprensiva di questi e altri rilievi di sostanza.