In Commissione parità e diritti delle persone si è svolta l’Audizione delle rappresentanze sindacali di CGIL CISL e UIL circa i dati sull’occupazione femminile in Emilia-Romagna. Ho espresso un sincero ringraziamento alle sindacaliste Fiorella Prodi, Orietta Ruccolo e Giuseppina Morolli che in modo competente danno voce e presidio ai diritti delle donne nel lavoro e nella società, al fine di imprimere un cambiamento partendo dall’impegno nelle proprie organizzazioni.
Ormai i numeri sono chiari, sono chiare le criticità, sono chiari gli strumenti di azione e trasformazione possibile a sostegno dell’occupazione e dell’occupabilità femminile. La vera svolta sarà la compattezza con cui si riuscirà a convergere per orientare le risorse europee sugli obiettivi trasversali del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e, a cascata, del Piano regionale per il lavoro e per il clima.
In ogni passaggio e Patto che viene stretto fra pubblico e società si dovrebbe introdurre la questione femminile, per sostanziare il Women New Deal come svolta integrale delle politiche pubbliche, per attuare Convenzione di Istanbul, Convenzione OIL contro le discriminazioni sul lavoro, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e per determinarci a istituire una Autorità garante sull’applicazione rigorosa delle norme antidiscriminatorie e paritarie.
Tra i dati forniti dai Sindacati: in crescita la quota di donne che non lavorano e non cercano lavoro, in crescita il part time involontario, ovvero quello imposto dal datore di lavoro, già aumentato del 53% in dieci anni. Gli effetti economici della pandemia hanno colpito duramente industria, commercio e i servizi, cancellando molti posti di lavoro soprattutto femminili. E anche i timidi segnali di ripresa avvenuti fra le varie ondate del Covid non fanno sorridere: per le donne si è trattato in gran parte di contratti a termine e di bassa qualità sia come stipendio, sia come garanzie contrattuali. Le più colpite sono giovani, con un’età compresa tra i 15 e i 24 anni e si segnala che il 64% delle cessazioni dei rapporti di lavoro sono contratti a tempo determinato non rinnovati. Il calo dell’occupazione femminile riguarda sia il lavoro dipendente che quello autonomo, a dimostrazione della gravità della situazione. Nel 2020 le nuove assunzioni femminili sono crollate di oltre il 50% rispetto al 2019, così come sono calate di quasi il 60% le donne giovani neoassunte rispetto ai dodici mesi precedenti. Nel report dell’Assessorato pari opportunità presentato in questi giorni si trovano sia le azioni regionali che molti altri numeri dell’impatto del Covid sulle donne in Emilia-Romagna. Come dicevo, le criticità sono lampanti, gli strumenti ci sono… manca tuttora una piena convergenza per superarle.
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