(8 marzo 2021) Sono profondamente grata al Comune di Reggio Emilia e alle associazioni femminili del territorio per la menzione speciale che hanno voluto conferirmi in questa Giornata internazionale della Donna, durante una cerimonia trasmessa in streaming dalla Sala del Tricolore. Tra le difficoltà delle restrizioni anti Covid, il Sindaco Luca Vecchi, le assessore Annalisa Rabitti, Mariafrancesca Sidoli Carlotta Bonvicini e Raffaella Curioni hanno voluto celebrare la forza e il valore di tutte le donne con riflessioni e momenti toccanti. Vincitrici del premio “Le Reggiane per esempio” sono quest’anno l’attrice Valeria Perdonò e Alessandra Campani della Casa delle donne, socia fondatrice dell’associazione antiviolenza Nondasola. E proprio alla lotta contro violenze e discriminazioni di genere si è incentrata questa edizione, arricchita dall’intervento della scrittrice Michela Murgia e dal contributo dell’artista Elena Mazzi, autrice dell’opera ‘Parole Parole Parole’. A Giorgia Margini e al collettivo Mafalde è andata l’altra menzione in palio.

Il riconoscimento ricevuto – motivato dall’impegno politico e istituzionale per la democrazia paritaria e i diritti delle persone, con riferimento alla Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere 6/2014 e alla legge regionale per i diritti delle persone Lgbti 2019 – ha per me non solo un valore simbolico ma rappresenta l’impegno coerente di un’intera Comunità per l’inclusione e l’eguaglianza, senza le quali siamo tutti più fragili. Perché solo insieme, come è stato nel percorso della Legge quadro, si fanno progressi significativi e solo insieme si esce dalle situazioni più difficili, come quella che stiamo vivendo. Con l’assessora Sidoli abbiamo ricordato commosse Rita Moriconi, un’amica, collega e complice in Regione nelle battaglie per la parità che purtroppo non c’è più.

Dedico questa menzione in particolare alle ragazze di oggi, che devono sapere di non essere sole nel loro percorso di realizzazione. E alle tante donne in trincea contro la pandemia, che stanno contribuendo alla tenuta sociale ed economica con grande coraggio nonostante vivano sulla loro pelle ostacoli continui. Occupazione femminile a picco, aumento del lavoro di cura domestico non tutelato, più esposizione ai contagi nelle professioni educative e sociosanitarie e, purtroppo, anche aumento delle violenze tra le mura di casa: tutti i dati parlano di un 8 marzo in cui c’è poco da festeggiare e come eletta non potrò mai essere soddisfatta fino a quando non otterremo un investimento adeguato sulla forza femminile in questo Paese. Tutta la classe politica, ad ogni livello, è chiamata ad imprimere un’accelerazione per l’eguaglianza sostanziale. Noi donne continueremo la nostra azione incessante per superare disparità insostenibili che il Covid ha fatto esplodere e lo faremo unite, unite in una sorellanza che è il primo e più rivoluzionario atto politico da mettere in campo.