(17 novembre) Una informativa dell’assessore Raffaele Donini in Commissione Politiche per la Salute e sociali ci ha restituito la crudezza dei dati epidemiologici ma anche prospettive e impegni concreti per superare la seconda ondata del coronavirus. Tra le decisioni prese oggi, l’aumento di risorse 2020 sul Fondo per le non autosufficienze della Regione, portato a circa 505 milioni di euro (oltre 55 ai servizi della provincia di Reggio Emilia) che sono ripartiti fra le aziende sociosanitarie per garantire servizi domiciliari e di assistenza integrata alle persone anziane e disabili, per sostenere anche chi si prende cura di loro in base alle nuove esigenze dettate dalla pandemia.

Venendo ai dati. Nel mondo le persone contagiate sino ad ora sono 54 milioni 075.995, i decessi 1 milione 313.919. Da inizio pandemia in Emilia-Romagna sono 91.066 i casi di positività diagnosticati. E, purtroppo, 5.067 le persone che non ce l’hanno fatta. Il 24,9 per cento dei decessi si è verificato all’interno delle strutture che ospitano persone anziane.

Quello che colpisce – e motiva le attuali restrizioni – è la crescita esponenziale registrata anche nella nostra regione da inizio ottobre, quando erano circa 2.000 le nuove positività, rispetto ai 16.000 nuovi casi positivi di inizio novembre. Un salto che non si era visto durante la prima ondata del virus, quando del resto il tracciamento era irrisorio al confronto di oggi. Nella settimana dal 5 all’11 novembre si sono viste le percentuali peggiori tra numero di abitanti e malati di Covid: Modena e Reggio Emilia, rispettivamente con il 43,7 e il 40,6 di positivi su 10.000 abitanti, le province più colpite.

Ciò che conta è che la curva epidemiologica sta adesso progressivamente calando. L’obiettivo è quello di riportare al di sotto di 1 l’indice di riproduzione del virus (Rt).

Anche i ricoveri e le terapie intensive sono aumentati seguendo l’andamento della curva di questa seconda ondata, con 2.638 persone in totale ricoverate nei reparti Covid dal 1° ottobre fino ad oggi, di cui 247 in terapia intensiva. Le strutture ospedaliere dedicate stanno reggendo bene il flusso attuale e prevedibile. Attualmente i posti letto dedicati a questi pazienti sono 3.697, con un incremento previsto della dotazione di ulteriori 640 posti, di cui 498 messi a disposizione dalle strutture private accreditate.

I tamponi effettuati sono cresciuti anch’essi a ritmo esponenziale da settembre, sino ai 20.000 di media giornalieri dell’ultimo periodo, per un totale di 1.873.435. A questi si aggiungono anche 3.140 test sierologici.

Se nel periodo di marzo-aprile risultavano più numerosi gli uomini contagiati, da vari mesi il virus colpisce in egual misura i generi. Dal 1° settembre, la percentuale di asintomatici si assesta al 46%. Le fasce di età nelle quali si riscontrano più casi vanno dai 40 ai 59 anni.

I tamponi rapidi rappresentano un salto di qualità che speriamo determinante nel tracciamento e nella lotta al Covid. Entro il mese si completerà la consegna di questi test antigenici rapidi da impiegare nei setting ospedalieri e territoriali come ad es. nella scuola, nelle strutture socioresidenziali, in aeroporto, presso gli istituti penitenziari. E su molti luoghi di lavoro. Si sta inoltre potenziando la dotazione organica del personale del Dipartimenti di Sanità Pubblica che operano per il contact-tracing, i prelievi e il monitoraggio e più in generale la medicina territoriale per Covid-19

Molte risposte rispetto ai provvedimenti in vigore e le novità su tamponi, test sierologici e altre misure sanitarie si trovano sul portale in continuo aggiornamento https://www.regione.emilia-romagna.it/coronavirus.