(Bologna, 10 settembre) In questo periodo di Feste dell’Unità, frequentate in sicurezza, i dibattiti riaccendono diversi fronti caldi della politica e soprattutto approfondiscono i temi che riguardano la vita delle persone, le difficoltà quotidiane, le prospettive economiche, di lavoro e di salute. Con un obiettivo trasversale: ridurre le disuguaglianze, combattere le discriminazioni. Tra le iniziative, nello spazio RED gestito dalle associazioni Lgbti bolognesi, ho partecipato alla presentazione del libro “Caccia all’omo: viaggio nel Paese dell’omofobia”, assieme all’autore Simone Alliva, al consigliere di Arcigay nazionale Vincenzo Branà, alla deputata Giuditta Pini, coordinati dal giornalista Giovanni Stinco. Il racconto a tutto campo di Alliva, che fotografa le tante aggressioni, violenze ed emarginazioni basate sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere, ben evidenzia il bisogno di una legge nazionale che introduca i reati di odio e istigazione all’odio omotransfobico. Mentre in Regione diamo attuazione alla nostra recente legge 15/2019, sosteniamo con forza l’approvazione definitiva in Parlamento della legge Zan.
Ancora una volta abbiamo sottolineato come siano false e pretestuose le accuse di “minaccia alla libertà di espressione”, che molti brandiscono solo per impedire questo passo di civiltà. Lo hanno fatto in Assemblea contro la legge dell’Emilia-Romagna, lo fanno ora in Parlamento cercando anche di spostare l’attenzione con il “benaltrismo” della crisi in atto. Come se l’impegno per le famiglie e le imprese sul Recovery Fund e la ricostruzione economica o quello per il diritto universale alle cure, escludesse ogni altro diritto e dovere della convivenza. Il fatto è che il confronto sui diritti umani non è parlare d’altro. Anzi. In un mondo dove alcuni Paesi europei vogliono ritirare l’adesione alla Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne, dove si brutalizzano gli avversari politici e si nega l’evidenza della pandemia, dove un ragazzo perbene viene massacrato da un branco di coetanei esaltati, va ben compresa e combattuta ogni deriva autoritaria e intollerante sull’interpretazione della democrazia, dell’uguaglianza, della soggettività delle persone. Solo rispettando le differenze potremo vedere un futuro migliore.
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