(Montecavolo di Quattro Castella) Un piano inedito da 215 milioni per nuovi invasi e il potenziamento delle infrastrutture irrigue: è l’iniziativa che la Regione e il Presidente Bonaccini ha già assunto per proteggere la nostra agricoltura e il territorio dalla siccità prolungata, cioè una delle conseguenze più drammatiche dei cambiamenti climatici. Questo piano permetterà a breve di aumentare la superficie irrigua di circa 167mila ettari e la disponibilità idrica di quasi 46 milioni di metri cubi di acqua all’anno. Ne traggono beneficio oltre 13.100 aziende agricole, comprese quelle reggiane (25,7 i milioni investiti a Reggio Emilia) che rappresentano un pilastro del nostro sistema agroalimentare e dunque del nostro export. L’Emilia-Romagna vanta oggi ben 44 prodotti Dop e Igp, da tutelare, e un biologico che sta crescendo e dando opportunità di lavoro a molti giovani. Tutto ciò va sostenuto coi fatti. Ne abbiamo parlato, insieme all’assessore all’agricoltura di Quattro Castella Ivens Chiesi e all’onorevole Antonella Incerti in una iniziativa che ha fatto il punto sulla politica regionale, sulle proposte per il futuro che segnano ancora una volta la profonda diversità tra noi e le destre.

La mitigazione, prevenzione e contrasto del cambiamento climatico è strategia necessaria per superare un problema che coinvolge la vita, la sicurezza di noi tutti ed è al centro del programma del Partito Democratico e di Stefano Bonaccini. Dall’altra parte troviamo chi ancora nega persino il problema e un vuoto assoluto di visione per la sostenibilità ambientale; troviamo invece la protervia sovranista dei dazi, a cominciare da quelli di Trump, che stanno danneggiando la produzione di qualità europea e un export emiliano-romagnolo di oltre 6,5 miliardi di euro solo nell’agroalimentare. Di fondamentale importanza, soprattutto per prevenire gli effetti del clima, è un altro investimento di questa Regione: il Centro meteo europeo, l’Agenzia nazionale ‘Italia Meteo’ e il supercomputer Leonardo, presto in funzione a Bologna, collocano l’Emilia-Romagna al quinto posto nel mondo per capacità di calcolo e immagazzinamento dei dati meteo e ambientali. Al di là delle classifiche, passa da qui molta parte della sicurezza ambientale che vogliamo.