CONFERENZA STAMPA Reggio Emilia, 21 gennaio – Con Monica Cirinnà. Un osservatorio regionale che, analogo a quello già attivato per le donne, monitori il fenomeno delle discriminazioni e delle violenze di genere contro le persone Lgbti. È uno degli impegni annunciati oggi da Roberta Mori, consigliera regionale uscente del Pd, ricandidata nel collegio di Reggio Emilia per l’Assemblea legislativa. Al centro del suo programma la tutela dei diritti “arcobaleno” (come dei minori, femminili, delle persone) di cui Mori si è già occupata come relatrice della legge contro l’omotransfobia approvata in Regione a luglio scorso. Per la reggiana è ora il momento di renderne “esigibili” i contenuti, attraverso il supporto a tutti i Comuni in progetti per le pari opportunità, provvedimenti per aiutare le persone rifiutate dalle famiglie a causa del loro orientamento sessuale (a Reggio Emilia ora sette quelle accolte dalla rete Arcigay) e norme sull’erogazione di farmaci alle persone “in transizione”. Il tutto, spiega Mori, “con metodi di verifica e di rendicontazione, perché sui diritti le dichiarazioni non bastano e soprattutto perché, quando incroci il vissuto di chi le discriminazioni le vive sulla sua pelle, non si può barare”. Continua la candidata: “La legge che abbiamo approvato (in una seduta fiume di oltre 40 ore, ndr) è frutto di un percorso di ascolto e di partecipazione e rispecchia una visione di società in cui quando c’è una fragilità la mia Regione, quella che voglio rappresentare, si muove e fa le battaglie giuste“.
A supportare la candidatura di Roberta Mori la senatrice dem Monica Cirinnà, madrina della legge nazionale sulle unioni civili. “La Lega – afferma Cirinnà – è pericolosa: ha già detto che se vincerà le elezioni cancellerà la legge regionale. Ma i diritti delle persone e l’orgoglio di essere se stessi, per noi vengono sempre prima di tutto”. Schierate con Mori anche le comunità Lgbti di Reggio Emilia (rappresentata dal presidente Arcigay Alberto Nicolini e dalla consigliera comunale Fabiana Montanari) e di Bologna (con l’ex presidente del Cassero Vincenzo Brana’) che danno esplicita indicazione di voto per Mori nel loro appello per un “voto arcobaleno”. Montanari, inoltre, si rivolge agli amministratori dei Comuni della regione per esportare il modello del tavolo contro l’omotransfobia nato a Reggio. Il sindaco Luca Vecchi, soffermatosi mentre si recava ad un altro impegno, ha voluto rimarcare che Reggio Emilia è stata la prima città a recepire la nuova legge regionale antidiscriminazioni, tracciando così “una linea di demarcazione tra un campo e l’altro” delle forze candidate alla guida della Regione.
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