Secondo i dati Istat le famiglie italiane in condizioni di povertà relativa sono oltre 3 milioni, pari all’11,8%; nel Nord Italia il 6,6% e in Emilia-Romagna parliamo di circa 110.000 nuclei mono o plurifamiliari pari al 5,4% del totale. Queste sono le cifre. Ma al di là delle statistiche ufficiali ci sono donne e uomini che vivono in condizioni di marginalità e deprivazione sia materiale che culturale e troppo stesso in solitudine, perché alla povertà si accompagna la rarefazione dei rapporti affettivi e sociali. Le istituzioni pubbliche devono fare la loro parte per interrompere questa spirale fatta soprattutto di solitudine, che impedisce a tanti e tante di uscire dalle difficoltà economiche. Un impegno risollecitato dalle recenti parole del presidente della Caritas reggiana, Isacco Rinaldi (vedi il servizio su Reggionline) che dal suo osservatorio registra aspetti preoccupanti: il dato della povertà cronica e l’aumento delle donne che si rivolgono alla Caritas.

Palazzo RER

Si tratta a mio parere di tendenze correlate, che confermano come la priorità, per la Regione e le altre istituzioni del welfare, debba essere quella di aggredire proprio l’isolamento sociale, da cui si esce a fatica quando non hai costruito condizioni personali di autonomia economica e psicologica. Cosa che, appunto, accade più di frequente alle donne se non adeguatamente supportate. La Legislatura appena trascorsa ha visto un nostro impegno significativo contro la povertà, molte più risorse, servizi e opportunità di lavoro che hanno aiutato in concreto migliaia di persone e famiglie. Ritengo che l’impegno futuro, riguardante il sostegno al reddito e all’affitto, oppure la presa in carico delle persone in percorsi di inclusione sino alla promozione degli empori solidali, debba considerare le specificità femminili anche in termini di prevenzione. Per questo sarà importante rendere strutturali dei percorsi di reinserimento alla socialità e al lavoro dedicati alle donne in condizioni di vulnerabilità, non uscite del tutto da condizioni di dipendenza o violenza che le hanno lasciate senza risorse.