La manovra di bilancio 2020-2022 della Regione Emilia-Romagna vale 12,2 miliardi, di cui 8,4 miliardi per la Sanità. Con la sua approvazione abbiamo chiuso la Legislatura, non senza emozione in Aula per le cose importanti decise in questi cinque anni e le tante ore trascorse tra dibattiti, polemiche e scontri con le minoranze, ma anche bella politica. Ora si guarda avanti, per consolidare i risultati e per migliorare ancora i servizi e lo sviluppo sostenibile dell’Emilia-Romagna. Il Bilancio attesta un impegno di espansione e di spesa sociale che questa regione si merita. I risparmi organizzativi, i tagli ai costi della politica e le innovazioni amministrative hanno messo in sicurezza i conti e abbattuto l’indebitamento di altri 50 milioni. Inoltre le tasse e tariffe regionali non solo restano ferme dal 2014, ma caleranno per la maggioranza dei cittadini. La manovra rende infatti strutturali misure di equità che fanno risparmiare agli emiliano-romagnoli oltre 80 milioni di euro l’anno, più di 240 milioni nel triennio: l’abolizione dei superticket sanitari, il dimezzamento Irap per aziende, artigiani e commercianti in montagna, il calo netto delle rette per i Nidi, il bonus affitto per le famiglie in difficoltà e gli autobus gratis per gli abbonati al servizio ferroviario regionale.
La nostra è tra le regioni italiane più virtuose nella programmazione e utilizzo dei fondi UE: tra il 2014 e 2020 la dotazione dell’Emilia-Romagna di Fondi strutturali europei è stata di 2,44 miliardi di euro. Anche per questa capacità abbiamo dati economici tutti positivi, una formazione professionale inclusiva, un’occupazione sia maschile che femminile in cima alle classifiche, una produzione di qualità e competitiva sui mercati esteri. Abbiamo così potuto aumentare gli stanziamenti correnti e la spesa per investimenti (1,44 miliardi di euro da qui al 2022 rispetto ai 960 milioni dei tre anni precedenti). In Sanità si potrà completare l’ambizioso programma di nuove e/o più avanzate strutture sia poliambulatoriali che ospedaliere, tra queste il MIRE per la Maternità e l’Infanzia di Reggio Emilia; e potremo intervenire per rendere più veloce l’accesso a esami e cure sempre più appropriate. Il Bilancio pluriennale potenzia poi il sostegno sociale, con misure inedite per le famiglie numerose e più servizi di assistenza grazie al Fondo per la non autosufficienza finanziato con 460 milioni annui. 76 milioni vanno al trasporto pubblico locale e si conferma il rimborso del bollo per chi acquista auto ibride. La lotta al dissesto idrogeologico e la messa in sicurezza del territorio può contare su 66 milioni. Specifici investimenti sono dedicati alle linee ferroviarie regionali, dall’elettrificazione della linea Reggio Emilia-Ciano D’Enza, al potenziamento dei binari e dei passaggi a livello in tutto il territorio. Non da ultimo abbiamo cresciuto i fondi per il turismo e la cultura, cultura che va dai tanti progetti locali in occasione di Parma capitale italiana della cultura nel 2020 sino alla promozione della legalità e dell’associazionismo solidale. Perché solo insieme ai territori e alle comunità e solo ascoltando i bisogni delle persone, potremo continuare a crescere.
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