Questo il titolo di un incontro pubblico promosso dall’ANPI e patrocinato dal Comune di Novi di Modena a cui ho partecipato su invito dell’assessora pari opportunità Elisa Montanari. Con me la testimone della comunità curda Ayse Duran e la presidente dell’associazione AZAD Angela Bellei, per una serata di approfondimento del dramma in cui versa il popolo curdo ed in particolare della condizione femminile. Perché in una vicenda piena di contraddizioni, interessi economici, istinti colonialisti, appetiti internazionali, in mezzo ci sono le vite delle persone e ci sono donne assassinate per il loro attivismo come Hevrin Khalaf, leader politico del Future Sirya Party. Quel movimento per la liberazione e per la democrazia nei territori curdi di Siria, Iraq e altri paesi del Medio Oriente, vede tra le sue fila circa 100 mila militanti e il 50% di loro è composto da donne. Negli stessi battaglioni curdi che hanno combattuto strenuamente l’Isis c’è una forte presenza femminile che vuole portare avanti il confederalismo democratico sorto in quella regione del mondo. Per l’autodeterminazione e in nome di una visione egualitaria della società, contro la violenza prevaricatrice di Erdogan e l’indifferenza di quanti stanno a guardare, siamo con loro e con il loro messaggio di speranza.